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Recentemente in Italia un numero sempre crescente di genitori si rivolge a terapie biomediche per l’autismo, nonostante queste siano ritenute dalla medicina ufficiale del nostro paese “alternative”  ed i medici che le utilizzano siano trattati con scetticismo, quando non ridicolizzati o diffamati.

Molti di questi bambini con autismo che seguono le terapie (sebbene certamente non tutti) sono seriamente ammalati e diversi medici, soprattutto in America, dove questa malattia è una vera e propria epidemia, stanno finalmente cominciando a capire che questi pazienti richiedono immediata attenzione biomedica.

Si è affermata l’opinione in molti ricercatori che nel corpo e nel cervello di diversi pazienti con autismo si accumulino tossine ambientali, tra cui i metalli pesanti. Questo sembra essere causato da una mancanza di alcune sostanze a base di zolfo, chiamate tioli, che compromettono le naturali difese del corpo contro mercurio, piombo, arsenico, alluminio e altri metalli tossici. L’accumulo di queste sostanze (c’è molto controversia sulle loro origini e in particolare se siano relative anche a conservanti usati nei vaccini) è stato associato in molti studi con danni cerebrali, al sistema nervoso, al sistema immunitario e a quello gastrointestinale. Certo è che in alcuni bambini geneticamente suscettibili potrebbe causare anche stress ossidativo nel cervello, così come deficit cognitivi e comportamentali.

In America, ma ora anche in Europa, migliaia di genitori sono passati ad un nuovo protocollo medico, che non è certo medicina voodoo, e che anche il  nuovo presidente dell’ American Academy of Pediatrics (AAP), il Dr. David Tayloe, ha definito molto promettente e meritevole di  ulteriori ricerche.

Questi trattamenti sono validati da importante ricerca scientifica.

E’ di pochi giorni fa, infatti,  per fare solo un esempio recente, la pubblicazione su PubMed (il più grande archivio di studi e ricerche mediche) di un nuovo studio che dimostra importanti miglioramenti nei segni e nei sintomi dell’autismo in bambini sottoposti ad una dieta senza glutine esattamente come i pazienti celiaci. Vi si legge che è consigliabile che TUTTI i bambini con problemi di neurosviluppo, come l’autismo, siano sottoposti ad una  valutazione per deficienza nutrizionale e malassorbimento gastrointestinale.

Piuttosto che condannare questi medici che vogliono curare l’autismo come un disordine fisico, oltre che neuropsicologico, occorrerebbe che l’estabilishment medico italiano ricerchi e provi con estrema urgenza  se queste terapie, da loro definite non convenzionali, possano avere legittimamente un posto nella clinica medica ufficiale.

Non è più tempo di etichettare questi trattamenti come “scientificamente non provati”: lo sono in modo assoluto... Basta leggere PubMed!

Ecco la presentazione di questo studio.


Le diete che riducono il glutine diventano sempre più popolari tra i genitori che cercano una cura per bambini con diagnosi di autismo. Alcuni dei resoconti che citano la dieta per celiaci nei bambini autistici, potrebbero essere collegati al miglioramento delle deficienze nutrizionali, derivanti da una non diagnosticata sensibilità al glutine con conseguente malassorbimento. Viene presentato un caso di un bambino di 5 anni con una diagnosi di autismo grave, in una clinica specialistica per disordini dello spettro autistico. Dopo un'indagine iniziale, che suggeriva una celiachia di base e deficienze in vari nutrienti, è stata inserita una dieta senza glutine insieme a supplementi dietetici per assicurare un apporto nutrizionale  sufficiente. I sintomi gastrointestinali del paziente si sono risolti rapidamente e i segni ed i sintomi di autismo sono  progressivamente diminuiti. Questo caso è un esempio di una comune sindrome da malassorbimento, associata con una disfunzione del sistema nervoso centrale e suggerisce che, in alcuni contesti, la deficienza nutritiva potrebbe essere determinante nel ritardo dello sviluppo. Si consiglia che tutti i bambini con problemi del neurosviluppo, vengano valutati per verificare deficienze nutrizionali e sindromi da malassorbimento.





 
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