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Corriere della Sera.it: Il ritorno del morbillo
La risposta di EmergenzAutismo all'articolo di Margherita De Bac
Sul Corriere della Sera Online di ieri, 25 Giugno, è stato pubblicato "Il ritorno del morbillo", a firna di Margherita De Bac. La giornalista , che si interessa principalmente di medicina, sanità e bioetica, scrive:
Il ritorno del morbillo
I ragazzi e i bambini non si vaccinano più e la malattia mostra una recrudescenza. Rischi da non sottovalutare.
ROMA – E’ tornato. Ma forse è meglio dire che non se ne era mai andato. Il morbillo infatti continua a essere causa di epidemie locali in tutte Europa e, con un’intensità accentuata in questi mesi caldi, anche in Italia. Dall’ottobre dello scorso anno ad aprile circa 1.700 casi. All’Istituto Superiore di Sanità stanno analizzando le schede di segnalazione ricevute tra maggio e giugno. «Si saranno aggiunte centinaia di nuove infezioni – rimanda al bilancio finale dei dati Stefania Salmaso, responsabile del dipartimento malattie infettive e epidemiologia – Non dobbiamo essere sorpresi perché il fenomeno è la prevedibile conseguenza della mancata efficacia dell’ultimo piano vaccinale contro morbillo e rosolia congenita».
«SITUAZIONE GRAVE» -In pratica è fallito il programma precedente che indicava l’intensificazione delle azioni a favore del vaccino non solo tra i bambini ma soprattutto tra ragazzi e adulti sfuggiti alla puntura. L’obiettivo era il raggiungimento del 95% di copertura vaccinale in tutte le Asl attraverso una serie di iniziative come chiamata attiva, campagne di sensibilizzazione, invito alla profilassi in tutte le occasioni possibili ad esempio visite mediche effettuate per altri motivi. Invece l’asticella si è fermata all’85%. Significa che quasi due bambini su 10 non vengono protetti. «In alcune regioni la situazione è particolarmente grave – continua Salmaso – Solo la metà della popolazione pediatrica riceve le dosi. I focolai epidemici si stanno spostando a scacchiera nel nostro Paese. Colpite soprattutto le aree dove la percentuale del vaccinati è particolarmente bassa, come la provincia autonoma di Bolzano, dove le associazioni contrarie a questo tipo di prevenzione sono molto attive».
ADOLESCENTI - Il virus quest’anno si è diffuso soprattutto negli adolescenti, 17 anni è la media dell’età di cui sperimenta i colpi di una malattia infettiva erroneamente creduta di poco conto e che invece può avere esiti rischiosi e perfino mortali. Ecco perché il Piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e rosolia congenita 2010-2015 trasmesso dal ministero della Salute alle Asl lo scorso febbraio rinnova gli obiettivi mancati e raccomanda una serie di interventi. Tra l’altro viene proposta «l’effettuazione di una nuova campagna straordinaria tra gli adolescenti» che non sono stati vaccinati da bambini. Secondo il calendario la prima dose dovrebbe essere somministrata entro due anni e la seconda entro i 5. Il vaccino è raccomandato, non rientra cioè fra quelli obbligatori. «La chiamata attiva – insistono gli esperti – è uno degli strumenti piu’ efficaci per aumentare la copertura». Si suggerisce tra l’altro di chiamare direttamente i «diciottenni idonei dal punto di vista legale ad una decisione autonoma». Quindi salta il filtro dei genitori.
I SINTOMI - L’allarme morbillo è stato lanciato a più riprese nel corso di quest’anno anche dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Nel 2011 sono stati registrati in Europa 6.500 casi, rispetto ai 5 mila complessivi del 2010. Lo Stato più colpito è la Francia. Ai turisti viene consigliata la vaccinazione, se non è già stata fatta in età pediatrica. Febbre alta, naso che cola, occhi rossi, piccole macchie bianche all’interno della bocca. Questi i sintomi di una malattia infettiva molto contagiosa che si trasmette per via aerea con gli starnuti. L’eruzione cutanea comincia dal viso e si estende al resto del colpo. In due-tre settimane si guarisce spontaneamente ma se esistono problemi di tipo immunitario o sono presenti altre malattie c’è il rischio di complicazioni gravi.
Margherita De Bac
25 giugno 2011
Il nostro commento
Buongiorno, sono la responsabile di emergenzautismo.org, un portale nato dall’esperienza e dall’impegno di un gruppo di genitori di bambini, ragazzi e adulti con autismo e disturbi correlati,
Vi scrivo in relazione all'articolo "Il ritorno del morbillo", a firna di Margherita De Bac (http://www.corriere.it/salute/11_giugno_25/ritorno-del-morbillo-de-bac_41b8414c-9f47-11e0-8488-e5128670a364.shtml) al quale vorremmo fare alcuni commenti.
Apprendiamo che c'è molta preoccupazione per la ricomparsa e la diffusione del morbillo sia in diversi paesi d'Europa che in Italia. La causa sarebbe la sempre minore fiducia dei genitori verso il vaccino contro morbillo, rosolia e parotite per i suoi possibili effetti collaterali. Le agenzie scientifico-sanitarie sono ovviamente sicure che queste preoccupazioni siano infondate e che non ci sia alcun link tra vaccino e autismo.
L'autismo è un disordine che colpisce oggi nel nostro paese (dati ufficiali) un bambino ogni 150, uno su 100 e più negli Stati Uniti, l'un per cento di tutti i bambini, il due per cento dei maschi. Non vi sembra questa una epidemia ben più grave e pericolosa di quella del morbillo? Eppure non se ne parla! Migliaia di genitori raccontano dei loro bambini, sani e che si stavano sviluppando in modo perfetto, e che dopo le vaccinazioni di routine sono improvvisamente cambiati: hanno manifestato crisi epilettiche, disturbi del sonno e problemi intestinali; molti hanno smesso di parlare e hanno perso le abilità che avevano acquisito sprofondando lentamente in un tunnel senza fine che li ha condotti ad una diagnosi di autismo. I medici non sanno spiegare questa regressione, non ne sanno spiegare le cause, ma dicono che la concomitanza con le vaccinazioni sia una semplice coincidenza. Non si conoscono le cause, sembra non esserci una cura, non sanno come prevenire questa malattia così pervasiva, ma l'unica cosa certa è che la colpa non è del programma vaccinale come provato da una dozzina di studi che hanno escluso ogni possibile collegamento. Che questi studi siano stati condotti con il finanziamento diretto o indiretto delle ditte farmaceutiche, le stesse che producono i vaccini, è considerato irrilevante, come irrilevanti sono le ricerche alternative compiute in questi anni e che invece dimostrano un possibile legame quantomeno tra i vaccini e le problematiche gastrointestinali dei bambini con autismo. I medici che le hanno condotte sono stati discreditati in ogni modo possibile!
Per anni ci è stato detto che non si trattava di una epidemia, che l'autismo c'è sempre stato e sono semplicemente cambiati i criteri diagnostici divenuti più ampi ed inclusivi, ma ora tutti questi bambini che stanno diventando adulti non possono più essere negati, nascosti e come uno tsunami travolgeranno chi non ha saputo muovere un dito per prevenire e fermare tutto questo.
E' l'autismo l'epidemia di cui preoccuparsi. Quando sentiamo di parlare dell'aumento dei casi di morbillo ricordiamocelo e chiediamoci perché molte malattie (tra cui il morbillo) trovino spazio in tanti articoli, ma nessun giornalista, nè quel che è peggio, nessun organismo che si occupi di Sanità pubblica ha mai parlato in questi termini dell'autismo, la cui diffusione sta andando oltre l'1% della popolazione e la cui gravità, in termini di condizioni di vita, è certamente più devastante. E’ come se fosse stato inviato un messaggio segreto a tutti coloro che si occupano a qualunque livello di Sanità: non vi riferite mai all'autismo come ad una emergenza o ad una epidemia, non importa quanto siano preoccupanti i numeri.
E ha funzionato: nessuno lo ha fatto!
Chiediamo alla Dr Margherita De Bac di leggere questo nostro articolo e di auiutare i nostri bambini:
http://www.emergenzautismo.org/content/view/892/2/
Con osservanza
O.T.
www.emergenzautismo.org
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