Per piacere non chiamateci untori
I genitori che decidono di non vaccinare mettono gli altri a rischio?
Ecco quanto si legge su Informagente, un network che “riunisce medici e ricercatori direttamente impegnati nel campo delle vaccinazioni, che hanno una profonda e aggiornata conoscenza dei fatti e che intendono tradurre queste conoscenze in modo facilmente comprensibile a tutte le persone che sono interessate alle vaccinazioni”:
La scelta di non vaccinare provoca rischi a carico delle persone non vaccinate esponendole ai pericoli legati a queste malattie ma provoca conseguenze anche sulle comunità, piccole o grandi che siano.
Sintesi delle evidenze
- Rischio del bambino non vaccinato. I bambini che non sono stati vaccinati perché i genitori sono contrari per convinzioni personali o religiose alle vaccinazioni hanno un rischio di avere il morbillo oltre 20 volte superiore agli altri.
- Rischio nella scuola. Maggior rischio di morbillo (ma anche di pertosse ) nelle scuole frequentate da bambini che non sono stati vaccinati perché i genitori sono contrari per convinzioni personali o religiose alle vaccinazioni.
- Rischio nella comunità di appartenenza. Le comunità di non vaccinati per motivi religiosi sono esposte al rischio di epidemie con gravi complicanze e decessi, anche se situate in paesi con copertura vaccinale molto alta - Olanda 1999.
- Rischio per le altre comunità. Comunità di non vaccinati sono frequentemente il punto di partenza di epidemie che si diffondono anche oltre i loro confini, quando il tasso di vaccinazione della popolazione generale non è molto alto - Germania 2003
- Rischio di reintrodurre la malattia in un Paese. Le persone non vaccinate per motivi religiosi rischiano di acquisire il morbillo viaggiando e dopo lo importano nel Paese di origine Iowa 2004.
Il nostro commento:
Molti dei genitori di EmergenzAutismo scelgono di non vaccinare i loro secondi figli e di non continuare a vaccinare i loro bambini già affetti da autismo, ma non si sentono per questo degli “untori”.
Ci chiediamo se i responsabili del Network Italiano dei servizi di Vaccinazione (NIV) abbiano mai conosciuto un bambino gravemente autistico, se abbiano mai trascorso un po' del loro tempo con un ragazzo che a 16 anni porta ancora il panno, non può parlare, e ha bisogno di cure costanti e di sorveglianza continua, o un bambino che soffre di continue crisi epilettiche, di malattie intestinali e allergie alimentari, un bambino che deve magari indossare il casco perché sbatte la testa contro il muro o sul pavimento .
Chissà se sanno che fino ai due anni di età, quei bambini, quei ragazzi, erano sani e avevano un normale sviluppo e, improvvisamente, dopo le vaccinazioni di routine, si sono ammalati, hanno perso le abilità acquisite e sono regrediti nell'autismo. I medici non sono riusciti a spiegare cosa sia successo e perchè. L'autismo è un mistero, non si conoscono le cause, non c'è cura, ma l'unica cosa di cui sono però certi è che la malattia non ha niente, ma proprio niente a che fare con il sempre crescente numero dei vaccini che i bambini subiscono e hanno pronti per dimostrarlo più di una dozzina di studi pubblicati. Poco importa che questi stessi sudi siano stati finanziati dalle stesse aziende farmaceutiche che producono i vaccini.
Questa è la storia di quello che è successo a innumerevoli nostri bambini, la storia che testimoniano i genitori sul nostro sito, giorno dopo giorno. Certo, le famiglie sono consapevoli che la posizione ufficiale di chi è preposto a decidere sulla salute dei loro figli è che i vaccini non causano autismo, ma a loro questo poco importa. Hanno visto con i loro occhi e non vogliono che accada nuovamente agli altri loro figli e questa sarà la loro posizione finchè non ci saranno risposte certe: i medici non sono d'accordo e noi aspettiamo che lo siano, che ci dicano con sicurezza se 36 vaccinazioni somministrate nei primi 5 anni di vita sono o non sono sicure.
Fino ad allora, per piacere, non chiamateci untori. Rispettate la nostra legittima scelta e unitevi a noi nel chiedere ricerca indipendente che studi la diversa diffusione dell'autismo tra la popolazione vaccinata rispetto a quella non vaccinata: è quello lo studio a cui crederemo! |
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