iPad: ora Josh può "parlare"!
Intervista della CBD sull'utilizzo del tablet della Apple nell'autismo
Durante la trasmissione "60 minutes", andata in onda sulla CBS, sono stati presentati i sorprendenti risultati dell'utilizzo dell'iPad con ragazzi autistici non verbali. La nostra Marilina, mamma di una ragazza con autismo, ha tradotto per noi il video che potete vedere in lingua originale cliccando sul logo della trasmissione 60 minutes. Vi consigliamo di aprirlo e far scorrere le immagini leggendo contemporaneamente il testo che segue!
Introduzione
Nelle settimane successive alla morte di Steve Jobs stiamo assistendo a numerose testimonianze di gratitudine da parte dei suoi fans anche per il modo in cui le sue invenzioni come l’iPad hanno cambiato le nostre vite. Tra le testimonianze più appassionate quelle di genitori di bambini con autismo, soprattutto di bambini con autismo che non parlano e che sembrano senza speranza di poter riscattare se stessi. Questi genitori hanno sempre detto che questi bambini sono molto intelligenti, ma non sono in grado di poterlo comunicare. Ora l’iPad, un nuovo tipo di computer, è arrivato nella comunità delle persone con autismo e i genitori hanno potuto verificare che quello che pensavano era vero. I bambini con autismo sono molto interessati all’iPad che è molto facile da utilizzare grazie allo schermo touch: l’iPad fornisce applicazioni speciali che hanno permesso loro di comunicare sbloccando l’isolamento in cui vivevano come nel caso di Josh, un ragazzo di 27 anni.
Video su Josh
Commento:
“Immaginate di passare la vostra vita potendo comunicare solo in questo modo…digitando parole, una lettera alla volta su un foglio di carta… Era così frustrante per Josh, ci dice la mamma, e a volte lui rinunciava a comunicare, ritirandosi in sé stesso, ed era difficile in famiglia perché nessuno lo capiva……..a scuola stava in classe, passivo, incapace di partecipare. Quando Josh si sentiva male solo la famiglia poteva prendersi cura di lui”
Mamma:
“Gli chiedavamo cosa ti senti?...puoi spiegarci?...e Josh guardava intorno nella stanza, cercando qualcosa che potesse farmi capire….(la mamma si commuove), ..e questo per ogni piccola cosa che voleva…”
Cambia scena, al ristorante – commento:
“Ora non è più così”.
La cameriera chiede a Josh: “Cosa vuoi da bere?” e lui clicca sul computer.
“Da qualche anno Josh usa l’iPad con sintesi vocale e Josh è in grado di ordinare da solo”
Mamma: “Ora quando andiamo al bar può ordinare la sua colazione da solo”
Commento:“La mamma di Josh ha installato sull’iPad speciali applicazioni, con immagini, video, simboli, apposite icone per esprimere le emozioni (si sente “felice”), per dire cosa vuole, cosa ha visto in tv (si sente “60 minutes", titolo di questa trasmissione).
Giornalista:
“Questa è la mia prima intervista a 60 Minutes fatta con l’iPad: ho chiesto a Josh qualcosa sul fratello”.
“Quanti anni ha? “ e Josh ha digitato numeri autonomamente, e grazie alla sintesi vocale è stato in grado di dirmi: “Jimmy ha 26 anni”.
La giornalista gli chiede: “Lui è il tuo migliore amico?” e Josh sorride, si abbraccia da solo, fa capire di si.
Giornalista: “Josh manifesta tratti tipici dell’autismo, non guarda direttamente, ha ossessioni” ( nel Video si vede Josh che fa partire sull’iPad alcune frasi in maniera compulsiva)
Commento:
“La sua terapista Amy Taylor non dimenticherà mai la prima volta che ha messo l’iPad nelle mani di Josh, dice: “lui in grado di comunicare, totalmente….”
“L’applicazione che utilizza Josh è PROLOQUO2GO, ma ci sono altre applicazioni pensate appositamente per le persone con autismo come AUTISM EXPRESS che aiuta le persone con autismo ad esprimere le loro emozioni e LOOK IN MY EYES per far pratica con il contatto oculare”.
Intervistatrice:
“Come ti senti Josh per il fatto che apparirai in tv?”
Josh clicca e si sente: “felice”.
L’intervistatrice si rivolge alla mamma:
“Mi dica cosa ha provato quando Josh ha iniziato a dirle quello che stava pensando, quello che aveva tentato, ma non era mai riuscito a dire.”
Mamma:
“Voglio essere sincera, ho sempre pensato quando Josh era più piccolo, che lui era come un computer, e che non c’era chiave di accesso (si commuove).”
“l’iPad ha aiutato Josh a comunicare. È possibile che riesca ad aiutare anche bambini più piccoli?”Cambia scena: Beverly school, Toronto, Canada:
”Qui ci sono bambini gravemente autistici, più gravi di Josh. Mentre eravamo lì, l’assistente di Moris ha faticato molto, perché lui era molto disturbato..”
Assistente:
“I bambini non hanno un modo per comunicare con me, non possono dirmi come si sentono, cosa vogliono, di cosa hanno bisogno, cosa è successo prima di arrivare a scuola.”
Intervistatrice:
“Se è frustrante per te figurati per loro.”
Cambia immagine, si vedono dei bambini:
”Da qualche anno questi insegnanti hanno provato a vedere quanto potesse essere efficace l’utilizzo dell’iPad con questi bambini”
Intervistatrice rivolta a 3 terapisti:
“Secondo voi l’iPad ha fatto la differenza?”
1° terapista:
“Per me si, molta differenza; c’è qualcosa nell’utilizzo dell’iPad che stimola i bambini: sono così coinvolti dall’iPad che nessun altro strumento o gioco li motiva altrettanto”
Commento:
“Lo studio si concentrava sul desiderio di socializzazione dei bambini e i bambini con autismo hanno difficoltà a farlo. L’iPad aumenta la loro capacità attentiva. In questo video vediamo Stacey che tenta di interessare la piccola Jennifer ai numeri utilizzando i classici fogli (si vede la bambina disinteressata): “nessuna attenzione, non li sta nemmeno guardando, ma che differenza appena le si mette davanti l’iPad!!! E' completamente coinvolta!”
Intervistatrice rivolta ai terapisti:
“Ho sentito dire che spesso i bambini con autismo preferiscono le macchinine piuttosto che l’interazione con le persone; è quello che stiamo vedendo?”
Una terapista dice:
“Penso che l’iPad è qualcosa di costante: la voce è costante...”
Intervistatrice:
…invece le persone sono imprevedibili”
Terapista:
“si….”
Intervistatrice:
"...e a loro piace avere tutto sotto controllo"
Commento:
“Gli insegnanti hanno potuto notare che nell’autismo ci sono una serie di abilità presenti che l’iPad è in grado di far emergere (si vede una insegnante in mezzo ad un gruppo classe)
Intervistatrice:
“Ho assistito ad una seduta con Sabina e Nathan. Quello che ho visto è che Nathan rispondeva sempre, Sabina lo faceva ripetere, ho visto quanto stava imparando Nathan grazie all’iPad”
Terapista uomo, lavora con una bimba di 10 anni. Conferma che per questi bambini è più facile apprendere con l’iPad. Nel video lavora con Nuna, il cui QI era stato valutato come quello di un bimbo che sta imparando a camminare. Da quando utilizza con Nuna l’iPad, si è stupito del ricco vocabolario che questa bambina possiede…si è stupito di quante cose sa Nuna…
Intervistatrice:
“Sapevi che conosceva tutte queste parole?”
Terapista:
“No, non ne avevo idea…”
Video: Nuna indica immagine del sassofono
Intervistatrice:
“Sassofono….come conosce la parola sassofono?”
Terapista:
“Non so….noi facciamo anche lezioni di musica…probabilmente l’ha sentito durante queste lezioni….ma io non lo sapevo…”
Intervistarice:
“Nuna è in grado di approfondire, conoscere la musica?”
Terapista:
“Si guarda i video, sappiamo che le piace Pavarotti…le piacciono le sinfonie….”
Intervistatrice:
“Quindi voi state scoprendo quante cose questi bambini hanno assimilato….molto di più di quanto voi immaginavate…”
Una terapista:
“In un qualche modo io sapevo che assimilavano…ma con l’iPad è possibile per loro mostrare quanto sanno, quanto migliorano”
Cambia scena:
“Dato che molte persone con autismo sono incapaci di parlare, più del 30% di loro, tutto questo è oggetto di studio qui all’università di Pittsburgh”
Parla il dr. Schneider:
“Al momento noi non abbiamo un marker biologico per l’autismo per la maggioranza dei casi"
Commento:
“Il neuroscienziato dr.Walter Scneider sta studiando i problemi di linguaggio nell’autismo ….”
Schneider:
“Quello che noi oggi possiamo fare, è una specie di mappa cerebrale….”
Commento:
“Il dr. Schneider ha testato come prima paziente la prof. Temple Grandin, che ha scritto numerosi libri sull’autismo. L’ha invitata per scansionare il suo cervello….”
Video: una tecnica chiede a Temple:
“Temple ce la fai a sopportare il rumore?” (Temple sta entrando nella macchina per la risonanza magnetica)…”tutto ok?”…
Commento:
“Temple Grandin è Aspeger, una forma di autismo ad alto funzionamento, ma lei ha comunque avuto grosse difficoltà nell’imparare a parlare”
Temple:“Nella mia storia tutto emerge intorno ai 3 anni, 3 anni e mezzo..ero frustrata la maggior parte del tempo…dicevo BAH per dire palla….”
Commento:
“Per analizzare il cervello di Temple, il dr. Schneider ha utilizato una nuova tecnica che lui stesso ha sviluppato chiamata “High definition fiber tracking” che permette di farci vdere l’attività dell’intero cervello”
Intervistarice:
“Questo è un cervello normale”
Commento:
“Prima mi ha fatto vedere un fascio di fibre nervose che si diramano verso l'alto in un cervello normale.”
Commento:
“Cosa succede in un cervello con autismo come quello di Temple?”
Intervistatrice:
“Ci può far vedere il cervello di Temple Grandin?”
Risposta:
“Si”
Commento:
“Quello che ho visto mi ha sconvolto (rivolta al dr); che cosa ha pensato quando ha visto questo? È drammatico!”
Dr.Schneider:
“C’è una enorme disorganizzazione della trasmissione e questo può spiegare perchè nell’autismo c’è un danno a livello di linguaggio…” Il dr. Schneider ha testato altre persone con autismo.
“Spero che in futuro una scansione cerebrale possa essere in grado di diagnosticare l’autismo precocemente per poter dire ai genitori se il loro figlio potrà mai parlare….”
Cambia scena: l’intervistatrice è con una mamma, la mamma di Nathan, che dice: “ è totalmente affascinato “ (dall’iPad)
Commento:
Nel frattempo (riferito alla diagnosi con scansione) i genitori come la mamma di Nathan utilizzano l’iPad che è in grado di aprire una finestra nella mente di questi bambini
Mamma di Nathan:
“Non riesco a dirvi esattamente quanto sia emozionante vedere che il suo dito si muove e va direttamente e precisamente nella giusta direzione.” Sorride.
Intervistatrice:
“Quale pensa possa essere il prossimo obiettivo con l’iPad?”
Mamma:
“Non sappiamo come sarà il futuro ..rispetto alla possibilità che Nathan un giorno riesca a parlare; a noi piace sperare che il linguaggio arrivi ma se così non sarà l’iPad sarà la sua voce”
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