Prepararsi per il vero mondo del lavoro
di Chantal Sicile-Kira
Traduzione Maria Lenarduzzi
Se vostro figlio mostra delle abilità o un vero interesse in un’area specifica, qualcuno che lavora in quel campo può aiutarlo a realizzare un’applicazione reale al suo interesse. I genitori possono accorgersi del talento del proprio figlio ma non essere a conoscenza di particolari campi di occupazione.
A Jeremy non piacciono i lavori che hanno a che fare con attività fisica, ma gli piace lavorare con le idee, e inoltre è in grado di dire ad altri cosa fare… come nel caso di un maneger, io vedo jeremy molto adatto a gestir dati, comunicare con le persone per l’acquisto o per gestire un affare. Ha abilità grosso motorie, ma spesso trova le attività motorie faticose e frustranti. Jeremy ha bisogno di più opportunità per sperimentare attività lavorative e scegliere quella che più lo soddisfa e potrebbe permettergli di guadagnare. Essere sosddisfatti e guadagnare sono le cose più importanti per Jeremy.
Allan Gustafson, Intervista con Jeremy Sicile-Kira, 07-08
Come tutti i genitori, io e mio marito siamo preoccupati per il nostro figlio, per il suo futuro. Jeremy ha ora 20 anni, e con la situazione economica che stiamo vivendo siamo oppiamente preocupati per il suo futuro. Ma come si dice, con la preoccupazione non si va da nessuna parte. Preparare, pianificare, avere un pensiero positivo e creativo è decisamente meglio che preoccuparsi.
Quando si pensa all’occupazione futura di vostro figlio nello spettro, ci sono alcuni aspetti sui quali focalizzarsi: le abilità che ha bisogno di conseguire per la vita; una reale comprensione di cosa significa avere un’occupazione; l’individuazione dei suopi opunti di forza e dei suoi interessi; il ruolo fondamentale del mentore; l’individuazione delle possibilità di occuopazione realmente disponibili.
Abilità necessarie
Nel mio ultimo libro, Autism Life Skills: From Communication and Safety to Self-Esteem and More – 10 Essential Abilities Every Child Needs and Deserves to Learn, (abilità di vita e autismo: dalla comunicazione e sicurezza all’autostima – 10 abilità essenziale che ogni bambino dovrebbe apprendere), sono individuate 10 aree di abilità, a scuola, a casa, nella comunità. Alcune abilità come L’AUTOCONTROLLO, L’INDIPENDENZA, LE RELAZIONI SOCIALI, L’AUTOAIUTO sono fondamentali per affrontare un lavoro. L’argomento “guadagnarsi da vivere” è l’ultimo capitolo del mio libro, perché ottenere un’occupazione e riuscire a mantenerla è davvero la somma di tutte le abilità acquisite durante gli anni scolastici, sia che una persona sia o meno nello spettro.
Ad esempio, per esere acettato nel mondo del lavoro, bisogna essere in grado di controllare i propri scompensi sensoriali. Inoltre in tutti i lavori è richiesta una certa indipendenza. Capire che nei confronti del capo ci si rivolge in maniera diversa rispetto al collega è importante. Le capacità di auto-gestione sono importanti nel mondo del lavoro.
In generale le abilità di base dovrebbero essere afforntate e inserite nel PEI come obiettivi da raggiungere, soprattutto durante la scuola media, la scuola superiore e gli anni di transizione. Ovviamente ciascuno è diverso, e il livello raggiunto in queste abilità dipende dalla persona, ma ogni studente deve impararne almeno una parte per riuscire a vivere con gli altri.
Come appare il lavoro nel momento dell’assunzione
Troppo spesso, quando cerchiamo un’occupazione per una persona nello spettro, lo facciamo come chiedendo un favore. Invece dobbiamo affrontare tutto questo in modo differente. Ho visto che quello che viene richiesto da parte di molti datori di lavoro spesso corrisponde a delle qualità che le persone nello spettro mostrano: onestà, integrità, un’etica del lavoro molto forte, capacità analitiche, abilità al computer, capacità di lavorare in gruppo, gestione del tempo e abilità organizzative; abilità comunicative ( orali o scritte); flessibilità, abilità interpersonali, motivazione e iniziativa.
La maggior parte di voi avrà letto questa lista focalizzandosi sulle qualità che vostro figlio ha: le per sone con autismo sono sincere; se qualcuno chiede loro “questo vestito mi ingrassa” diranno “si”. Inoltre non sono di certo le persone che potrebbero essere trovate a rubare nella cassa. Il pubnto “etica del lavoro molto forte” può essere applicato alla maggioranza dei nostri figli: a loro non piacciono i cambiamenti di routine, e fanno quello che devono fare sia che ci sia bello o brutto tempo. Non si presenteranno mai al lavoro mezzi addormentati perché la notte prima hanno bevuto troppo, né finiranno prima il lavoro perché hanno qualcosa di più importante da fare…. Per abilità analitiche si può intendere anche l’ossessiva attenzione per i dettagli, cosa che molti nostri figli hanno. I bambini che allineano blocchi di coastruzioni, macchinine hanno probabilmente buone abilità organizzative.
Lavorare in gruppo e flessibilità invece sono un problema per molti, ma noi dobbiamo insegnare la flessibilità a scuola ( è il luogo ideale per farlo), e per il lavoro di gruppo si può insegnare alla persona con autismo a fare riferimento in particolare ad una persona per il contatto con gli altri. Molti Asperger sono buoni comunicatori, alcuni sono diventati giornalisti, professori…
Il punto insomma è: quando si cerca di piazzare un prodotto, bisogna guardare i lati positivi, non i negativi. E questo è quello che dobbiamo fare quando cerchiamo un’occupazione per le persone nello spettro.
I punti di forza e gli interessi
È estremamamente importante individuare cosa piace a vostro figlio, cosa lo appassiona (cosa lo ossessiona) per riuscire a capire come sfruttarlo per trasformarlo in qualcosa che gli permetterà di guadagnare. Spesso è molto, molto difficile motivare le persone nello spettro, a meno che non li si coinvolga in qualcosa che a loro interessa veramente. Per alcuni, è molto facile individuare cosa può interessare , perché è qualcosa che proprio non si può non vedere. Il trucco è quindi immaginare come trasformare questo interesse in lavoro o individuare un’occupazione che richieda proprio quel “talento”. E qui entrano in gioco i mentori.
Per molte persone nello spettro, il lavoro potrebbe essere l’unica fonte di contatto con la comunità. Se un “neurotipico” odia il suo lavoro, ha in genere altre attività che lo gratificano, altri aspetti della sua vita che possono portargli soddisfazioni, la sua famiglia, la chiesa, attività sportive…. Tuttavia, molte persone nello spettro NON hanno famiglia o amici, quindi è molto importante aiutarli a trovare il lavoro adatto.
Per alcuni quindi è molto facile capire a cosa sono appasionati, per mio figlio è molto meno evidente… Non c’è nulla di cui lui è particolarmente ossessionato, qualcosa da trasformare in occupazione.
Gli piacciono le cose che girano (ricercatore? fisico?), gli piacciono i disegni che si ripetono sui tappeti (lavoro in una fabrica di tappeti?) , ma attualmente sembra essere molto interessato a parlare di ragazze ( un lavoro che abbia a che fare con la bellezza?).
Pensando ad una futura occupazione per Jeremy, come dipendente , ma anche come lavoratore autonomo, abbiamo individuato dbolezze e punti di forza di Jeremy. Ledomande che ci siamo fatti sono quelle che dovrebbe farsi chiunque pensi ad una eventuale occupazione per una persona nello spettro.
Ci siamo chiesti:
- da cosa è attratto Jeremy?
- C’è una particolare area dove Jeremy eccelle?
- Lasciato alla sua immaginazione, che cosa gli piace più di tutto?
- Cosa motiva jeremy a fare quello che fa?
- Quanto è in grado Jeremy di autocontrollarsi?
- Ha bisogno di un ambiente con pochi stimoli sensoriali?
- Quali situazioni lo rendono ansioso?
- quali sono le abilità organizzative nell’eseguire diverse mansioni?
- Jeremy sta meglio in mezzo alla folla o con poche persone?
- Come si comporta Jeremy quando si muove e quando sta fermo?
- Quante ore potrebbe lavorare in una settimana? 40, oppure avrebbe bisogno di un orario ridotto?
- Gli piacciono le cose che si ripetono tutti igiorni o gli piacciono i cambiamenti?
Jeremy ha dimostrato interesse verso un lavoro di tipo autonomo, e si è comportato molto bene in due occasioni nella scuola superiore. Si trova molto più a suo agio , ha molto più controllo in una situazione così, ma se tutto questo dovesse essere un lavoro, ci sono molte cose che dovrebbe richiedere ad un datore di lavoroe che un datore di lavoro dovrebbe chiedergli.
L’importanza del mentore
Il mentore è in grado di immaginare come trasformare un interesse in occupazione. Temple Grandin (Thinking in Pictures; Developing Talents) racconta quanto sia fondamentale la figura del mentore per trasformare un interesse in abilità vendibile. Questo è quello che le ha permesso di avere successo. Temple h avuto mentori a scuola, la zia l’ha aiutata, e altri amici di famiglia figure fondamentali per lei. Se vostro figlio ha un particolare interesse , qualcuno che opera in quella determinata area può trasformare l’interesse in abilità.
Ad esempio, un bambino passa molto tempo al computer , ma i genitori non sono a conoscenza di possibilità lavorative in tal senso. Ma qualcuno che se ne intende potrebbe indirizzare il bambino. Inoltre il mentore è molto importante perché condivide l’interesse con il ragazzo, mentre i genitori potrebbero non dimostrare altrettanto entusiasmo.
Strutture di occupazione
Ci sono diverse strutture che offrono occupazione. Analizzando i punti di forza e le debolezze della persona , quello che gli piace e quello che non gli piace , acendosi le domande elencate sopra , è èpossibile farsi un’idea di cosa la persona potrebbe fare. Ci sono lavori a tempo pieno, part-time, lavori stagionali, occupazioni a contratto annuale…..ecc…. Alcune occupazioni sono diventate più popolari, e questo probabilmente in risposta ala fatto che la maggior parte degli adulti con disabilità sono disoccupati. Nel 2002 erano il 70%. Questo ci dice che dobbiamo volgere lo sguardo a lavori maggiormente basati sulle necessità individuali per riuscire a trovare un’occupazione.
Bisogna quindi prendere in considerazione anche il lavoro personalizzato: questo potrebbe significare anche fare una parte di lavoro che è inserito in una catena di montaggio. Per lavoro personalizzato si intende anche il lavoro autonomo: micro-impresa, libero professionista. Questo risolverebbe molti problemi. Per avere alcuni esempi: http://www.incomelinks.biz/projects.htm.
Lavoro autonomo come occupazione
Sebbene io incoraggi Jeremy a tentare di intraprendere un lavoro, so che la situazione non è cambiata dal 2002. non vedo poi in questo periodo all’orizzonte possibili datori di lavoro che a tutti i costi vorrebbero prioprio mio figlio….mi sono interessata al concetto di lavoro-autonomo e alla micro-impresa perché a Jeremy non è stato offerta nessuna possibilità nei 5 anni di scuola superiore, quasi 5 ani fa…. La persona addetta alla valutazione ritenne che Jeremy non era adatto a nulla . invece il suo insegnante credeva che per tutti, per Jeremy compreso, fosse possibile sviluppare le potenzialità e inserirle in un’atività autonoma. A quel tempo però Jeremy non sapeva comunicare come fa adesso, e quindi ci si poeva basare solo su osservazioni.
Ho sempre saputo dell’esistenza di persone con disabilità che tuttavia hanno la loro occupazione. Mi fu chiaro che dovevo essere io ad insegnare a Jeremy abilità di base per il lavoro. All’inizio si pensò di far preparare dei sandwiches per i suoi insegnanti. La seconda esperienza fu quella di procurare alla scuola qualcosa che la scuola in un ato momento aveva bisogno. Sperimentando. Jeremy imparò il valore del lavoro. Imparò il “costo” del lavoro, la differenza tra profitto e perdita, ecc. Inoltre egli capì che se non era in bgrado di fare tutto dall’inizio alla fine, c’era bisogno di altre persone…..e questo favorì la comprensione di cosa significa lavorare in squadra….
Conclusioni
Insegnare ai bambini le abilità di base significa dr loro le basi per il loro futuro lavorativo. È fondamentale trovare un mentore perché il processo di ransizione abbia succeso.
Quest’anno Jeremy sta sperimentando due abilità di lavoro e nel frattempo studia per ottenere il diploma di scuola superiore. Lavora due volte la settimana alla biblioteca locale, che conosce da 10 anni. Una volta la sttimana da una mano nella gestione delle microimprese messe in piedi dagli altri studenti.
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