AUTOSTIMOLAZIONI: DIVERSE PROPOSTE DI TRATTAMENTO
La prima cosa da non dimenticare a mio avviso, è che non esiste una causa unica e univoca per ogni tipo di auto-stimolazione; penso che le diverse teorie volte a spiegare questi comportamenti non si escludono l’un l’altra, ma piuttosto si completino a vicenda. Per questo, mi permetto in primo luogo di fare una breve panoramica sulle possibili alterazioni che spesso si trovano alla base di un comportamento auto-stimolativo concreto. Sappiamo ad esempio che quasi nulla dipende da un unico fattore e per questo si deve pensare piuttosto ad una compresenza di diversi fattori che influiscono in diverse percentuali in ogni singolo caso e in ogni momento concreto.
1. DAL PUNTO DI VISTA BIOLOGICO
Ci sono diversi motivi per i quali un sistema fisiologico squilibrato può attivare una risposta di tipo auto-stimolativo.
A. Oppioidi
Tutta la chimica cerebrale funziona in un sistema doppio: ci sono sostanze chiamate eccitatorie ed altre inibitorie. Alcuni componenti degli alimenti e le sostanze psicoattive funzionano alterando questo equilibrio eccitazione-inibizione in favore di uno o dell' altro (per quello alcune cose fanno diminuire lo stato di allerta come il Valium e altre lo alterano in senso contrario come la caffeina).
Bisogna considerare quanto sia importante la inibizione poiché infatti, la maggior parte degli stimoli già conosciuti ed integrati dal nostro cervello sono ignorati (come per i banner pubblicitari dei siti web che, anche se sono stati disegnati per attirare la attenzione molto più che il testo statico, una volta visti, riusciamo a ignorare).
Una alterazione dei livelli di oppioidi può essere la causa e anche l' effetto di alcune auto-stimolazioni sensoriali. Gli oppioidi alterano i processi di conoscenza (eccitazione-inibizione) non solo a livello cognitivo, ma anche a livello sensoriale. In questi casi, il bambino con livelli alterati di peptidi di tipo oppioide (e sappiamo che questi sono un piccolo pezzo importante del puzzle dell'autismo), avvia un processo di stimolazione che produce effetti neuro-chimici (piacere, ed altre sensazioni mediate da neurotrasmettitori e ormoni), e questo diventa un vortice che il bambino non riesce a frenare facilmente.
È utile in questo senso ricordare che nella stesura delle diverse ipotesi sugli oppioidi in relazione all' autismo, si parla di livelli alterati non solo di oppioidi esogeni (introdotti nel sistema tramite la dieta) ma anche di oppioidi endogeni (prodotti del proprio metabolismo... servono ad esempio per alleviare il dolore). I processi sensoriali alterati possono produrre la stimolazione della produzione e del rilascio di queste sostanze (infatti nascono come mezzi di difesa che scattano quando ci sono determinati stimoli) che poi producono ulteriori sensazioni (piacere/assuefazione...). A questo punto biologia e comportamento sensoriale si influenzano reciprocamente... addirittura, nel 2001 è stata pubblicata una ipotesi per la quale alcune terapie sensoriali (Jaak Panksepp a proposito di AIT) modificherebbero i livelli di beta-endorfine, (peptidi simil-oppioidi associati con il piacere e con effetti anestetici).
B. Stress ossidativo
In casi di un sistema in stato di stress ossidativo (presenza esagerata di radicali liberi per errori del metabolismo o per un metabolismo prevalentemente anaerobico) tutto l'equilibrio all' interno del sistema nervoso centrale viene alterato. Sid Baker ci fa vedere il sistema come una sorta di "comune" che deve gestire le risorse limitate: ricostruzione, pulizia, polizia, educazione sono gli elementi più importanti all’interno di questo sistema. Se devo spendere troppo in ricostruzione delle strade (i radicali liberi producono un invecchiamento cellulare più veloce , quindi aumenta la richiesta di sostituzione delle cellule morte), non avrò risorse sufficienti per tutto quello che ha a che fare con i servizi pubblici (gli autobus) per farli funzionare in modo efficiente. E non bisogna dimenticare, che i sensi funzionano 24 ore al dì (bene o male, ma funzionano).
C. Risposta Immunitaria alterata
Seguendo l'esempio precedente, un paese in continuo stato di eccitazione, (un sistema immunitario ipersensibile che si difende da qualsiasi cosa... allergie e intolleranze a tutto) finisce per operare alcuni abusi... anche nei confronti di innocenti come succede nelle manifestazioni di piazza quando c'è una carica della polizia. Ancora una volta, abbiamo un sistema squilibrato che può sfoderare comportamenti auto-stimolativi nei percorsi più deboli.
D. Livelli alterati di Minerali.
Calcio, Magnesio, Potassio e Sodio sono ioni; questo vuole dire in poche parole, che le loro concentrazioni all' interno e all’esterno della membrana cellulare condizionano la variazione del "potenziale di azione" dei neuroni. Praticamente, se le proporzioni di ioni non sono adeguate, la parte elettrica della trasmissione degli stimoli può essere alterata durante il passaggio continuo di informazione sensoriale.
Ma risulta anche che altri minerali come lo Zinco interagiscano nella metabolizzazione di questi ioni in base alla presenza o meno in quantità adeguate dei diversi micronutrienti (la vitamina B6 ad esempio è fondamentale per la sintesi del GABA - uno dei principali neurotrasmettitori inibitori).
Se per motivi digestivi, metabolici, intestinali... un determinato nutriente non c'è o non c'è nella proporzione adeguata rispetto ad altri, ci troviamo nella situazione in cui informazioni che non dovevano passare, passano, ed altre che dovevano passare vengono bloccate.
E. Intossicazione acuta da metalli
È inutile che qui approfondisca questo aspetto da tutti più che conosciuto. Basta dare una occhiata agli elenchi di sintomatologia intorno a qualsiasi intossicazione da metalli; tutti riferiscono processi sensoriali alterati: iper o ipo sensibilità .
Per questo motivo, durante la fase acuta di intossicazione e anche durante il processo di chelazione, i metalli liberi alterano la sensorialità e possono produrre situazioni di auto-stimolazione.
F. Dieta sbagliata.
Portate 10 angeli di 6 anni ad una festa di compleanno. Fate passare 3 ore e tornate a riprenderli dopo litri di coca-cola, altri eccitanti, conservanti, coloranti, zuccheri semplici.... quello che non è salito sulla lampada, si picchia per un giocattolo, le urla si sentono a chilometri di distanza.... Quando l'organismo deve gestire sostanze che per la propria natura alterano gli equilibri dei neurotrasmettitori, oppure non sa cosa farsene di sostanze artificiali, oppure il picco glicemico si alza in modo radicale molto velocemente, il comportamento si altera in modo automatico.
Chi va in montagna sa che quando non ce la fa più, basta un quadratino di zucchero e limone, e in 3 minuti, sembra che le energie si siano ripristinate. Mettiamo in conto, che però quell' "extra" di energia non mi fosse necessario, avrei bisogno di smaltirlo velocemente nel mio sistema aumentando l’attività : iper-attivandomi, iper-stimolandomi. Non solo per tenere a bada la candida è importante contenere gli zuccheri.
2. APPROCCIO DI NEUROSVILUPPO
A. Normale neuro-sviluppo infantile.
La auto stimolazione, fa parte del normale processo di crescita ed organizzazione neurologica. Per collaborare nella creazione delle sinapsi e nella mielinizzazione, il sistema utilizza gli stimoli, se per caso considera che non ce ne sono abbastanza, se le procura da sé. Infatti molti dei comportamenti che vengono considerati anomali nei ragazzi autistici, si osservano, in modo identico, nei bambini molto piccoli (sotto i 2 anni) che sono impegnati nell’organizzare i loro sistemi sensoriali. Dondolii, muovere oggetti o le proprie mani davanti agli occhi, fare rumore con tutti i giocatoli, toccarsi, ciucciare... sono cose che ci fa piacere vedere nei neonati, sono autentiche conquiste per il cervello in processo di maturazione.
Per questo, è normale che se c'è un ritardo dello sviluppo neurologico, si riscontrano poi comportamenti non adeguati all’età cronologica del bambino (indipendentemente dal motivo del ritardo, sia esso collegabile con una lesione cerebrale, un problema metabolico, una intossicazione, una situazione di deprivazione sensoriale....).
B. Disorganizzazione neurologica mesencefalica specifica dello spettro autistico.
L’organizzazione neurologica dei livelli inferiori del cervello (quelli che funzionano in automatico, senza consapevolezza, senza comandi diretti) implica una coordinazione importantissima di tutte le informazioni che arrivano ai diversi sottosistemi. Riflessi primitivi, propriocezione, udito e arco oculo-vestibolare sono come le 4 strade che concorrono in una rotatoria. Se c'è un ingorgo per un incidente su una delle 4 strade, dopo alcuni minuti, la rotatoria si inizia ad intasare e di conseguenza, dopo qualche ora, il traffico diventa impraticabile anche nelle altre 3 strade. Questa "rotatoria" si trova nel tronco encefalico. Senza entrare in discorsi eziologici (cause) ci sono evidenze di alterazioni nei cervelli dei bambini autistici e precisamente in quelle strutture che devono fornire "traffico" a questa "rotatoria": cellule di purkinje nel cervelletto, amigdala, ippocampo, tronco encefalico.
3. APPROCCIO COMPORTAMENTALE
Personalmente, sono dell’opinione di non interpretare i comportamenti anomali di qualsiasi bambino (anche quelli con una diagnosi tipo dislessia, ecc...) al margine delle difficoltà fisiologiche e sensoriali; se queste permangono, il controllo delle auto-stimolazioni o di altri "comportamenti-problema" (problemi posturali, abitudini, ecc...) diventerà un esercizio di pura disciplina, che è sicuramente necessaria però non credo giusto che la spesa di risorse in "auto-controllo" debba essere eccessiva perchè comunque sono risorse spese derubate all’apprendimento. Ciò nonostante, l'arte più difficile è quella di interpretare il perchè di un comportamento anomalo... bisogna farsi tante domande.
Questo è un piccolo riassunto che non esaurisce assolutamente nessuno dei diversi approcci, altrimenti diventerebbe un libro: un riassunto breve quindi per illustrare come sia possibile che in presenza di molteplici con-cause e con interventi terapeutici efficaci, si possa modificare in più o in meno, temporalmente o definitivamente la situazione sensoriale e per tanto le auto-stimolazioni.
AUTO-STIMOLAZIONE VISIVA
In concreto, sulle auto-stimolazioni visive, bisogna considerare la complessità intrinseca dal sistema visivo. Semplificando molto le cose, a livello neurologico, il sistema visivo si considera diviso in due sottosistemi diversi, ma complementari tra di loro: il sistema magnocelullare e il sistema parvocellulare. Uno si occupa prevalentemente della percezione dei cambiamenti di luce, mentre il ruolo principale dell’altro è quello di percepire il movimento in strettissima collaborazione con il cervelletto e i sistemi vestibolari (equilibrio) e propriocettivi.
Per questo, se la regola generale per poter stabilire un protocollo per aiutare a gestire le auto-stimolazioni, è la osservazione di tutti i sintomi, nel caso della vista lo è molto di più.
STRATEGIE TERAPEUTICHE
A livello terapeutico ci sono sempre delle possibili strategie distrattive, occupazionali o volte a disciplinare questi comportamenti. Io non le condanno, ma penso che sia importante fare 4 o 5 pensieri prima di stigmatizzare un comportamento. Io penso che sarebbe da verificare prima di tutto gli aspetti organici-biologici; in secondo luogo compensare a livello sensoriale diretto e, alla fine, se siamo sicuri, lavorare a livello educativo. (Mio personale e discutibile punto di vista, ma preferisco essere dalla parte del bambino).
Gli interventi biomedici:
Mi limito ad elencare quelli che clinicamente possono essere considerati di applicazione o di particolare osservazione in caso di variazioni della situazione degli atteggiamenti autostimolativi:
Dieta SGSC (oppioidi)
Antifungini e antibatterici
Stimolatori della sintesi di neurotrasmettitori (B6 o Piridoxal e Magnesio...)
Antiossidanti (Vit C, Vit E, Coenzima Q10, Glutathione...)
Dieta sensoriale:
Il concetto di "dieta sensoriale" è stato coniato da professionisti intorno della "Sensory Integration", ma si adatta anche con un programma classico del cosiddetto Metodo Delacato , o a programmi di sviluppo sensoriale all’interno di un approccio globale.
I programmi di stimolazione sensoriale per essere efficaci, devono basarsi su una osservazione accurata. Là dove ci sono più problemi sensoriali, ci vogliono più esercizi o strategie sensoriali (Se scambiate corrispondenza con genitori americani, una dieta sensoriale fa parte anche della maggior parte dei programmi ABA americani: protocollo Wilbarger, tecniche oro-motrici, ecc...)
Molto consigliabili per stilare una dieta sensoriale casalinga sono i libri della Kranowitz (Out of Sync Child) presto in italiano....
Prendete quanto ho scritto come spunto o stimolo per meditare sopra questo aspetto del puzzle “autismoâ€.
Manolo
|