Insegnare, educare e vivere con bambini con autismo: dieci raccomandazioni
Questi consigli sono stati ricavati dal lavoro di Martin A. Kozloff e dall'esperienza del Judevine Center for Autism per l'ABA e di molti genitori e insegnanti.
Raccomandazione 1: AVERE ASPETTATIVE ALTE
Non dare per scontato che una persona non possa fare qualcosa solo perchè ha l'autismo. Non farsi influenzare dall'IQ della persona perché è molto difficile misurarlo esattamente nelle persone con autismo. Aspettarsi che invece si comporti correttamente, risponda alle domande, venga se chiamato e completi i lavori assegnatigli. Le persone con autismo possono impiegare più tempo a fare queste cose e possono avere bisogno di aiuto, ma bisogna aspettarsi cose positive da loro e non scusare i loro comportamenti negativi, pensando che siano vittime da non poter aiutare. Le persone con autismo sono persone, persone con sentimenti, pensieri, desideri e bisogni e rispondono ai rinforzi positivi, all'amore, alle attenzioni, alle punizioni, a tutte le esperienze normali della vita, anche se possonofarlo in modo diverso.
Raccomandazione 2: USARE UN APPROCCIO POSITIVO
Cercare di essere sempre positivi e stare attenti ad ottenere comportamenti appropriati. Quando si comporta bene, fate commenti su di lui e rinforzate i comportamenti con elogi verbali specifici (Carlo,mi piace come stai seduto bravo!). Per ottenere nuovi buoni comportamenti, dare altri rinforzi insieme agli elogi verbali o fisici (una pacca sulla testa, un batti cinque. ecc), o primari (cibo), o attività rinforzanti (un giocattolo,un break dal lavoro). E' importante trovare rinforzi potenti (un rinforzo è qualcosa che, dato dopo un comportamento, rinforza questo comportamento). Per trovare un buon rinforzo, parlare ai genitori, altri insegnanti del bambino, guardate cosa il bambino sceglie spontaneamente e provate un milione di cose diverse per vedere cosa è motivante per lui. Una volta trovato un rinforzo potente, non permettete che il bambino lo ottenga finchè non ha compiuto il comportamento che volete rinforzare. Un accesso illimitato ai rinforzi toglie loro valore.
Ignorate i comportamenti inappropriati. Alcuni comportamenti distruttivi o pericolosi possono richiedere una conseguenza, ma per molti altri iniziate ignorandoli: commentarli, guardarli o porvi attenzione può essere rinforzante per molti bambini con autismo.
Quando spiegate delle regole, fatelo in termini positivi. Dire "siediti sulla sedia" invece che "non alzarti", dire quello che DEVE fare invece di cosa NON DEVE fare. Se il bambino sbaglia, dire "buon tentativo" e fatelo provare di nuovo. Inoltre, MAI PARLARE DEI PROBLEMI DI COMPORTAMENTO O DEI DEFICIT DEL BAMBINO davanti ad altre persone. E' una cosa sbagliata per chiunque, inoltre potrebbe dare al bambino un elenco di cose da fare per attirare la vostra attenzione. State attenti!
Raccomandazione 3: RICHIEDERE UNA RISPOSTA
Non CHIEDERE di fare qualcosa, ma DIRE di farlo. Dopo aver fatto la richiesta, dare un pò di tempo per rispondere, dopodochè aiutare a rispondere. Per es. se si chiede "Carlo, sei contento oggi?" e non si riceve una risposta, aiutare Carlo a dire " SI, sono ----------" lui dovrebbe completare la frase. Se ancora non c'è risposta, aiutare ancora "Si, sono........." (se lui sembra essere contento). Se ancora non c'è risposta, suggerire una risposta verbale o gestuale di "si" o "no". Qualunque risposta riusciate a farvi dare (anche se siete costretti a prendere la sua testa e farla muovere in modo da ottenere un "si"), accertatevi di premiarlo per aver dato una "bella risposta!". Non permettere mai che una vostra domanda rimanga senza risposta o che un'istruzione (comando) non venga completata. Se si fa questo, il bambino con autismo imparerà che le risposte non sono sempre necessarie e quello che lui ha da dire non è importante. Siate sicuri di avere una risposta.
Raccomandazione 4: IGNORARE LINGUAGGIO, RUMORI, RISATE E COMPORTAMENTI NON ADEGUATI
Immaginate questa scena: tutto a un tratto Andrea, bambino con autismo, inizia a ridere scioccamente. L'insegnante spende 15 minuti a chiedergli cosa lo faccia ridere, ride con lui, gira nella stanza indicando vari oggetti e chiedendo "è questo che ti fa ridere?". La risata poi si interrompe di colpo, com'è iniziata. L'insegnante cercava forse un momento di connessione con Andrea, invece ha soltanto rinforzato un comportamento inappropriato per 15 minuti!! Ricordate, ponete attenzione al bambino quando vedete un comportamento che volete che si ripresenti e ignorate i comportamenti che volete fermare. Cosa c'è di inappropriato nel ridere? Niente, se è collegato a qualcosa che sta succedendo, ma se non c'è collegamento con niente, bisogna ignorarlo. Bisogna insegnare ai bambini con autismo quali sono i comportamenti o il linguaggio appropriati e quali invece no.Ciò è valido per i comportamenti autostimolatori, l'ecolalia, parole non contestuali, urla, azioni stupide ecc. Un errore dei genitori e degli insegnanti dei bambini con autismo è di incoraggiare OGNI tipo di comunicazione, perché è così raro ottenerla dal bambino. Ma bisogna assicurarsi di rinforzare in modo diverso la comunicazione rilevante e quella no, altrimenti si avranno più atteggiamenti irrilevanti, perché il bambino capisce che attira la vostra attenzione.Quando la risposta o l'azione del bambino è rilevante, siate generosi coi complimenti e spiegate la connessione tra quanto il bambino ha detto o fatto e l'evento relativo (es: Si, Andrea, è divertente vedere Bunny che ride!)
Raccomandazione 5: PARLARE IN MODO LENTO, CHIARO E SPECIFICORicordare che le persone con autismo possono avere dei problemi a decodificare quello che stai dicendo.All'inizio, parla piano e chiaro perché il bambino riceva tutte le tue indicazioni verbali (dopo parlerai nel modo più normale possibile, in modo che il bambino capisca TUTTI, non solo te).
Sii sicuro che il bambino ti guardi, per assicurarti che colga anche i suggerimenti non verbali. Cerca di essere specifica, e finchè non sei certa che il bambino capisca astrazioni o altro, non usarle. Ad es, invece di dire "prendi una sedia", dì "siediti sulla sedia". Molti bambini con autismo prendono le cose alla lettera e possono avere problemi a capire delle frasi non letterali, anche se di uso comune. Usare i nomi come nomi,gli aggettivi come tali e i verbi anche. Se state insegnando i colori usando dei blocchi colorati, non dite "questo è blu", ma " questo è un blocco blu". Non dite" questa è una mucca", se mostrate l'immagine di una mucca. Dite, invece," questa è la foto di una mucca". Evitate anche di fare inavvertitamente una domanda se intendete dare un comando. Di solito lo facciamo quando diciamo al bambino di fare qualcosa e poi aggiungiamo : "va bene?"; questo cambia il comando in una domanda, e il bambino può dire "No". E, siccome vogliamo che una comunicazione appropriata venga sempre rinforzata, a quel punto dobbiamo acconsentire e fermare l'attività .Evitare vere domande, come "lo facciamo?",o "sei pronto a lavorare?".Altre frasi da evitare: "fallo per me".( il lavoro a scuola non è fatto per qualcuno, è un dovere del bambino).Evitare anche "grazie"e "per favore",quando diamo un comando, sono frasi educate ma non necessarie per comportamenti che vanno pretesi.
Raccomandazione 6: USARE UNA TABELLA O ALTRI SISTEMI CHE PREPARINO AGLI EVENTI SUCCESSIVI O AI CAMBIAMENTI
Molti bambino con AS si oppongono ai cambiamenti e preferiscono la monotonia, probabilmente perché non riescono a capire completamente e a prestare attenzione a tutte le indicazioni ambientali che annunciano che sta per avvenire una transizione. Molti bambini con AS si focalizzano solo su una parte della situazione e non sulla sua interezza. Ad es, noi ci guardiamo intorno e vediamo la gente che si prepara per andare a casa, che aggiustano le loro acarte, o guardiamo l'orologio,ecc, ma i bambini con AS possono non recepire questi segnali e rimanere concentrati solo sull'attività che stanno eseguendo in quel momento.Hanno bisogno di sapere quali attività vengono prima, dopo, e per ultime. Devono essere avvisati quando un'attività deve cambiare (" tra 5 minuti smetteremo di fare il puzzle") e deve iniziarne un'altra (" quando finirai il puzzle faremo matematica"). Devono essere preparati se verrà qualcuno in classe o a casa, o se sta per accadere qualcosa di insolito o spaventoso (" tra 5 minuti suonerà la campanella/ l'allarme. Farà molto rumore!").
Si possono usare le "social stories", che sono delle brevi storie che spiegano la ragione delle cose a questi bambini, spiegano la prospettiva delle altre persone, e quali sono i comportamenti che ci si deve aspettare dagli altri e dai bambini con AS: Le social storie possono essere un ottimo modo per preparare i bambini ai cambiamenti e alle nuove situazioni.
Raccomandazione 7: NON ALZARE LA VOCE, AFFERRARE IL BAMBINO O MINACCIARLO DI PUNIZIONI
Alzare la voce sembra un modo naturale per ottenere arrendevolezza,ma i bambini con autismo possono essere ipersensibili nell'udito. E allora ti eviteranno.Inoltre, se alziamo la voce è perché probabilmente abbiamo già dato un comando 4 o 5 volte. Quello che abbiamo trasmesso al bambino è che l'unica volta che facciamo sul serio è quando alziamo la voce, quindi sa che non ci aspettiamo che lui obbedisca se non quando gridiamo.Per evitare questo problema, dire al bambino di fare una cosa solo una volta o due, se non obbedisce, aiutare a farlo nel modo meno intrusivo possibile. Ad es, se con voce calma hai già detto al bambino 2 volte di sedersi e lui è ancora in piedi, mettergli la mano sulla spalla e guidarlo sulla sedia. Quando è seduto, dirgli "bravo per esserti seduto, mi piaci come segui le istruzioni" e il bambino capirà che fate sul serio.
Invece che inseguire o afferrare un bambino che fugge via, dite al bambino cosa dovrebbe fare ("devi tornare qui") e offrirgli la possibilità di tornare da solo. Es, "appena torni e finiamo questo lavoro, faremo la merenda"Non minacciare conseguenze negative ("se non torni, non potrai uscire per tutto il giorno!") si avrà una lotta e/o maggiore resistenza.Rimani calmo e sii positivo. Insegnate al bambino a chiedere o dire dove state andando anticipando il comportamento evitatorio e dicendo "Mi pare che hai voglia di uscire. Dillo con parole tue". E dopo premiate questo comportamento appropriato con una passeggiatina.
Raccomandazione 8: NON PERMETTETE CHE I COMPORTAMENTI NEGATIVI PORTINO AL RISULTATO DI EVITARE LE RICHIESTE
Se date un'istruzione al bambino e lui fa un capriccio, ti ignora, si autostimola, se ne va via, o rifiuta di fare l'attività , devi continuare a insistere finchè il compito non sarà completato. Aspettate che il bambino sia calmo e assicuratevi che il compito sia completato. Usate una frase che aiuti la sua motivazione. Es. "so che non ti piace rifare il letto, ma appena avrai finito sarà l'ora di andare in bici (o qualcosa di piacevole per lui)". Questo risulterà in una situazione in cui tutti e due sarete vincitori, che è quello che noi cerchiamo sempre per i nostri bambini. Permettere a un bambino di sottrarsi ai suoi compiti è un rinforzo molto potente per i loro comportamenti di esitamento (capricci ecc) e sarà un'abitudine molto difficile da eliminare, una volta che si sia stabilita.
Raccomandazione 9: NON ARRENDETEVI RIGUARDO ROUTINE O MANIE
Spesso i bambini AS hanno manie o rituali che si sentono obbligati a eseguire. Spesso, il bambino pretenderà che anche gli altri aderiscano alle sue routines. Per es., conosco un bambino che deve contare 10 scalini mentre sale. Se sbaglia a contare o se gli scalini non fanno la somma di 10, il bambino insiste che lui e la mamma ripartano daccapo la scala. Probabilmente questo è un comportamento simile a quello del disturbo ossessivo-compulsivo.E' come se il bambino credesse che qualcosa di brutto potrebbe accadere se la stessa routine non viene seguita. Quando la routine è completata, c'è un senso di sollievo e le "cose brutte" non accadranno. Fermare il bambino dall'eseguire la routine (o il rituale) può risultare in una brutta crisi d'ira. Arrendersi alla routine dopo di ciò, rinforzerà la routine e anche i capricci- non una cosa buona! Non fate di tutto per eliminare tutte le routine e i rituali. Per quelli che non sono pericolosi e non violano i diritti altrui (es, allineare le macchine nalla stanza dove gioca), puoi semplicemente ignorargli. Ma non permettere al bambino di chiedere che anche gli altri eseguano le loro routine o rituali e non permettete che lui li faccia in tutta la casa o a scuola. Farà capricci, ma saranno ignorati ( se non c'è pericolo fisico). Quando si ignora un comportamento che in precedenza aveva avuto molte attenzioni, probabilmente il comportamento peggiorerà prima di migliorare. Siare pazianti e ignorate coerentemente per almeno 3 settimane ( il tempo che si sviluppi una nuova abitudine).Se il comportamento non diminuisce, sarà richiesta un'altra strategia ( forse l'attenzione non era la motivazione del comportamento).
Raccomandazione 10: OTTENERE ATTENZIONE, RINFORZARE E ASPETTARSI IL PROTOCOLLO BASE "APPRENDIMENTO/ PARTECIPAZIONE"
Spesso le persone con AS hanno difficoltà a prestare attenzione alle cose importanti, e si concentrano su aspetti irrilevanti di quello che stiamo dicendo o facendo o sono distratti dai loro stessi interessi, azioni, o bisogni sensoriali. Per insegnare loro in modo efficace, dobbiamo prima ottenere la loro attenzione. Le prime volte che sono venuta in contato con la realtà dell'autismo è stato quando fui assegnata alla valutazione di bambini che fossero idonei a un programma di intervento precoce. I miei tentativi di valutare i bambini con autismo sarebbero stati comici se non fosse stao per la grave natura della loro condizione. Tirai fuori le costruzioni e i puzzle... e poi fu un parapiglia! I miei rapporti furono del tipo:" IL bambino ha impilato 2 costruzioni sul divano, 3 sul tavolo e 4 dietro il frigorifero": Questo "potrebbe" andare anche bene allo scopo di valutare, ma insegnare è invece diverso. Per insegnare a un bambino, devi avere la sua attenzione. Questo significa che devono essere in un punto preciso della stanza, preferibilmente seduti e guardarti. Le mani non devono muoversi nell'aria, giocare con qualcosa o massaggiare il loro corpo. Le mani devono essere pronte per lavorare. Questo è esattamente come deve essere il protocollo "Apprendimento / partecipazione":
a. dare il comando "seduto". Se il bambino non si siede, fatelo voi e lodate il bambino per "aver seduto bene".
b. dare il comando: "mani sulla tavola" o "mani pronte". Se il bambino non lo fa, fatelo voi e poi subito lodatelo per "bravo come tieni le mani" o "bene per come segui le istruzioni".
c. dare il comando: "guardami". Se non vi guarda, aspettate e, quando avrete anche un piccolissimo contatto oculare, elogiatelo per il "bello sguardo" e presentate un'attività piacevole o una ricompensa in cibo. A volte è necessario tenere un pezzo di cibo o un giocattolo preferito vicino ai propri occhi per ottenere lo sguardo. Una volta che il contatto oculare è più regolare, eliminare il tenere l'item desiderato vicino agli occhi.
Siate sicuri che queste tre cose siano presenti prima di dare un'istruzione, un'attività o una ricompensa. Questo preparerà il bambino a imparare, aiuterà a controllare gli stimoli esterni, e insegnerà al bambino l'abitudine di imparare e ascoltare quello che gli si sta insegnando.
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