della Dr. Lenny G. Gonzalez
In questo documento, tradotto da EmergenzAutismo nell'ambito della collaborazione con The Autism File, la Dr. Lenny Gonzalez riporta la sua esperienza clinica  sui bambini Venezuelani con ASD descrivendo dettagliatamente come molti di loro abbiano sintomi gastrointestinali che potrebbero non essere immediatamente evidenti o potrebbero non essere correlati ai problemi intestinali in modo ovvio. Potrebbe esserci un’infiammazione cronica ovunque dall’esofago fino al retto che può essere riscontrata anche in pazienti asintomatici; la valutazione del tratto gastrointestinale dovrebbe essere quindi una parte essenziale del protocollo di investigazione per l’ASD.
Il trattamento dei disturbi del tratto grastrointestinale infatti è consistentemente associato al miglioramento delle funzioni cognitive, alla diminuzione di auto-aggressività , ed al miglioramento dell’attenzione, del contatto visuale ed alla diminuzione dei disturbi del sonno. sintomi di quelli che sono dolori intestinali spesso si presentano come inspiegabile irritabilità , comportamenti aggressivi o autolesionistici, disagio, disordini del sonno e altri disturbi comportamentali. Il problema di sintomi fisici, come i dolori addominali, interpretati semplicemente come comportamenti anomali, è particolarmente problematico nei bambini non verbali e che hanno gravi difficoltà espressive.
Secondo le ultime casistiche, tra il 50 e l’80% dei bambini autistici, in particolare quelli con autismo di tipo regressivo, in cui cioè lo sviluppo normale s'è successivamente interrotto, presentano spesso sintomi gastrici e, se visitati, confermano una malattia intestinale. Questi bambini vengono purtroppo sistematicamente discriminati in quanto autistici e, seppure lamentino sintomi gastrointestinali, a volte anche gravi, non vengono curati come sarebbe doveroso in quanto i loro sintomi ricadono nel quadro dell’autismo.
Anche questo lavoro rientra nella campagna che da anni EmergenzAutismo conduce per sensibilizzare la comunità medica che si occupa di questa patologia perché ricerchi la coesistenza di una sindrome intestinale e neuropsichiatrica assolutamente correlate tra loro, affrontando così il problema in modo più ampio e completo, al fine di eliminare i pregiudizi di approccio e garantire a questi pazienti i trattamenti medici che, se non vedesse conivolte persone con disturbo dello sviluppo, sarebbero già stati standardizzati da molti anni al fine di migliorare la qualità della vita di questi soggetti e dei loro familiari. Bisogna infatti creare ed ottimizzare un’organizzazione interdisciplinare tra neuropsichiatria, gastroenterologia e tutti gli altri specialisti, che per molti anni sono stati troppo distanti tra loro, non solo da un punto di vista diagnostico, ma anche terapeutico, al fine di individuare modelli di trattamento specifici e precoci, ma comuni per questa sindrome cerebrale e intestinale.
L’intento di tutti deve essere di considerare sempre la possibile presenza di un problema gastrointestinale e nutrizionale, già troppe volte segnalato da genitori di questi pazienti e troppo spesso non ritenuto reale e pertanto non approfondito da parte dell’ambiente medico.
Buona lettura!
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Il trattamento dei disturbi del tratto grastrointestinale infatti è consistentemente associato al miglioramento delle funzioni cognitive, alla diminuzione di auto-aggressività , ed al miglioramento dell’attenzione, del contatto visuale ed alla diminuzione dei disturbi del sonno. sintomi di quelli che sono dolori intestinali spesso si presentano come inspiegabile irritabilità , comportamenti aggressivi o autolesionistici, disagio, disordini del sonno e altri disturbi comportamentali. Il problema di sintomi fisici, come i dolori addominali, interpretati semplicemente come comportamenti anomali, è particolarmente problematico nei bambini non verbali e che hanno gravi difficoltà espressive.
Secondo le ultime casistiche, tra il 50 e l’80% dei bambini autistici, in particolare quelli con autismo di tipo regressivo, in cui cioè lo sviluppo normale s'è successivamente interrotto, presentano spesso sintomi gastrici e, se visitati, confermano una malattia intestinale. Questi bambini vengono purtroppo sistematicamente discriminati in quanto autistici e, seppure lamentino sintomi gastrointestinali, a volte anche gravi, non vengono curati come sarebbe doveroso in quanto i loro sintomi ricadono nel quadro dell’autismo.
Anche questo lavoro rientra nella campagna che da anni EmergenzAutismo conduce per sensibilizzare la comunità medica che si occupa di questa patologia perché ricerchi la coesistenza di una sindrome intestinale e neuropsichiatrica assolutamente correlate tra loro, affrontando così il problema in modo più ampio e completo, al fine di eliminare i pregiudizi di approccio e garantire a questi pazienti i trattamenti medici che, se non vedesse conivolte persone con disturbo dello sviluppo, sarebbero già stati standardizzati da molti anni al fine di migliorare la qualità della vita di questi soggetti e dei loro familiari. Bisogna infatti creare ed ottimizzare un’organizzazione interdisciplinare tra neuropsichiatria, gastroenterologia e tutti gli altri specialisti, che per molti anni sono stati troppo distanti tra loro, non solo da un punto di vista diagnostico, ma anche terapeutico, al fine di individuare modelli di trattamento specifici e precoci, ma comuni per questa sindrome cerebrale e intestinale.
L’intento di tutti deve essere di considerare sempre la possibile presenza di un problema gastrointestinale e nutrizionale, già troppe volte segnalato da genitori di questi pazienti e troppo spesso non ritenuto reale e pertanto non approfondito da parte dell’ambiente medico.
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Lenny González, MD: specialista in gastroenterologia pediatrica e nutrizione ed è membro dello staff di SOVENIA (Venezuelan Society of Autistic Children). La sua attenzione è sulla diagnosi ed il trattamento delle patologie gastrointestinali nei bambini con autismo e con ritardi nello sviluppo. La Dr. Gonzalez visita bambini di tutto il Sud America ed ha operato endoscopie intestinali su più di 956 bambini con autismo. Lei ha collaborato con “Thoughtful House” e col Dr. Andrew Wakefield ad Austin (Texas),dove ha analizzato gli esami istologici della mucosa gastrointestinale dei pazienti ed ha diagnosticato infezioni e disturbi del sistema immunitario. Lei è attivamente coinvolta nella Conferenza DAN! Inoltre ha presentato i risultati delle sue ricerche nella maggior parte dei paesi Latino Americani. Si dedica all’educazione, ricerca, ed al supporto per le famiglie con bambini che hanno autismo e/o disturbi gastrointestinali.







