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Studio dell’Ente per la Protezione Ambiente (EPA): 

Il boom dell’autismo è iniziato nel 1988, si devono considerare i fattori ambientali

http://www.huffingtonpost.com/david-kirby/autism-vaccine-epa-study_b_548837.html


 

Articolo di Dadiv Kirby - Huffington Post, 23 Aprile 2010


La ragione per cui la  maggioranza delle persone con autismo che conoscete ha in genere dai 22 anni in giù è proprio perché la maggioranza delle persone con diagnosi di autismo è nata dopo il 1987! Un recente studio condotto negli Stati Uniti dall’EPA  ha trovato infatti un preciso anno in cui l’autismo è iniziato o decisamente aumentato in California e anche altrove  e ha concluso che sarebbe "prudente ritenere che almeno una parte di questo incremento è un reale risultato di fattori ambientaliâ€.

"Nei dati raccolti in Danimarca, California e in tutto il mondo, abbiamo trovato che l’aumento dell’incidenza dei casi di autismo è cominciato circa negli anni 1988-1989," scrivono gli autori Michael E. Mc Donald e John F. Paul, del Laboratorio di Ricerca su Salute Nazionale ed Effetti Ambientali dell’ EPA.

"Benchè il dibattito sulla natura dell’incremento dell’autismo continui" hanno aggiunto "esiste il potenziale per considerare questo incremento reale e il coinvolgimento di fattori di stress esogeni (esterni) di natura ambientale"

Ma il fattore più degno di nota è stato il determinare una precisa collocazione nel tempo della nascita di una epidemia, come molti ritengono, fattore che "può aiutare nello screening per determinare potenziali candidati ad essere fattori di stress ambientaleâ€
"E’ stato importante calcolare un anno ben preciso" hanno detto gli scienziati dell’EPA. Il livello di aumento prima del 1988 "era completamente diverso" dal livello dopo quell’anno ( il "postchangepoint" in linguaggio epidemiologico, il punto dopo il quale abbiamo un cambiamento). In California, la diffusione è passata dal 5.7 su 10.000 che si rilevava prima di questo momento di cambiamento, al 20.8 su 10.000  e i dati raccolti in tutto il mondo registrano sbalzi del tutto simili (dal 6.0 al24.2). In Danimarca, l’aumento è stato ancora maggiore, sebbene l’incidenza totale fosse solo una frazione di quella degli Stati Uniti: dallo 0.6 al 6.6.

(Uno studio condotto in Giappone negli anni 1988-1996 mostrava un aumento continuo della diffusione dell’autismo, ma non riusciva a calcolare un anno che potesse essere quello del cambiamento – vi prego però di leggere l’intero resoconto dei limiti di quello studio)

Chiediamoci quindi perché il numero dei casi di autismo nei bambini in California si è addirittura triplicato dopo 1988: è solo il risultato di diagnosi più attente, come molti hanno insistentemente affermato, o c’è stato qualche drastico cambiamento nell’ambiente di questi bambini a partire dal 1988? I ricercatori dell’EPA dubitano della prima ipotesi: c’è infatti  un recente studio che afferma che i cambiamenti nei criteri diagnostici possono essere conteggiati solo per "un aumento cumulativo di 2.2 volte del numero dei casi di autismo rispetto a quello riportato negli ultimi 11 ani in California che invece è di 7 volte". Hanno anche specificato che  "le sostituzioni avvenute all’interno dei criteri di diagnosi" o il passaggio dei bambini dalla categoria del ritardo mentale a quella dell’autismo "non può spiegare da sola l’incremento dell’autismo dal 1987 al 1994."

Scrivono infatti:

Sebbene non possano essere negate quanto osservato in precedenti studi, da un punto di vista precauzionale è giusto affermare che almeno una parte dell’incremento nell’incidenza sia un reale risultato di fattori ambientali che interagiscono in una popolazione suscettibile. Essendo una esposizione di questo genere potenzialmente prevenibile, dovrebbe essere una priorità della ricerca individuare questi fattori ambientali incriminati.

Gli scienziati sono stati molto sorpresi di individuare lo stesso anno, come momento iniziale di cambiamento, sia in California, che in Danimarca che in tutto il mondo, benché debbano tener presente che studi simili condotti in Minnesota e Svezia, e con un terzo studio condotto in tutti gli Stati Uniti trovavano che "il maggiore incremento nella diffusione dell’ASD è avvenuto  tra i bambini nati tra il 1987 e il 1992".

Gli autori affermano che ci sono molti fattori esterni che potrebbero essere associati all’autismo, per cui conoscere quando è cominciata l’esplosione dei casi potrebbe aiutare a restringere il lungo elenco dei “sospettiâ€.

"Studi futuri dovrebbero esaminare esposizioni a fattori ambientali nuove o in aumento, dalla gestazione almeno fino ai 3 anni del gruppo dei bambini nato dal 1988 al 1989 " scrivono gli autori. "Per supporre una relazione causale, un fattore “sospetto†dovrebbe avere un aumento continuativo dalla fine degli anni ’80 fino alla metà dei ‘90".

Quale potrebbe (o potrebbero) essere? Secondo l’EPA:
 

  • Ogni fattore sospetto dovrebbe essere una o più sostanze il cui livello di esposizione è aumentato in modo notevole nei paesi sviluppati iniziando dal 1988, anno individuato come quello del cambiamento.
  • Il fattore dovrebbe essere qualcosa il cui livello di esposizione era maggiore in California che in Danimarca tra il 1988 e il 1997.
  • Il fattore dovrebbe essere qualcosa che è stato introdotto nei paesi sviluppati più tardi rispetto a  California, Giappone e Danimarca. Per esempio, un recente studio condotto ad Hong Kong "fa pensare ad un aumento dell’autismo iniziato più recentemente rispetto all’anno da noi calcolatoâ€.
  • Il fattore candidato "dovrebbe essere distruttivo per il primo sviluppo neuronale dell’uomo".
  • Il fattore candidato dovrebbe avere una via di esposizione "compatibile con la biodisponibilità per feti e neonatiâ€.
  • Il fattore candidato dovrebbe avere livelli di esposizione aumentati negli Stati Uniti negli anni che vanno dal 1988 almeno fino al 1995.
  • Non può essere negata la possibilità di una esposizione a vari fattori ambientali" che agiscano sinergisticamente su popolazioni suscettibili".
  • Gli autori suggeriscono uno screening tossicologico iniziale per i possibili fattori scatenanti attraverso l’Agency for Toxic Substances and Disease Registry del CDC o enti simili.


I ricercatori dell’EPA non fanno un elenco delle sostanze che dovrebbero essere monitorate, sebbene abbiano osservato che studi, tra cui un report dell’ Institute of Medicine del 2004,  sul vaccino MMR e il conservante a base di mercurio contenuto nei vaccini, il thimerosal, "non confermano una relazione con l’ autismo". Comunque non è stato fatto alcuno studio sugli altri ingredienti dei vaccini e il rischio di autismo, né sull’intero programma vaccinale. 

Se nessun fattore sembra essere il vero colpevole,  scrivono, “forse l’incremento osservato potrebbe non essere causato per la maggior parte da un unico fattore ambientale, ma risultare da artefatti di studio che producono un falso aumento e non un incremento realeâ€
Sicuramente questo incremento costerà al mondo una fortuna: le persone con autismo in California nate tra il 1988 e il 1997 avranno bisogno per tutta la durata della loro vita di servizi che costeranno allo Stato tra i 2.7 e i 4.0 miliardi di dollari, e "questi costi continueranno a crescere in futuroâ€.

Spero che queste informazioni finalmente aiutino questo nostro  paese che ha disperatamente bisogno di identificare  i fattori ambientali responsabili dell’autismo. Chiediamo che il Governo Federale conduca una operazione  sullo stile  del Manhattan-Project, di cui avremmo avuto bisogno già dieci anni fa. Questa crisi è troppo seria per essere ulteriormente ignorata.

Queste alcune delle aree in cui la scienza sta ricercando:

INQUINAMENTO ATMOSFERICO: Alcuni studi hanno collegato l’aumento del rischio di autismo a tossine ambientali, come il mercurio, presenti a causa dell’inquinamento atmosferico; tra questi uno Studio finanziato dal CDC dalla San Francisco Bay Area, uno studio del Superfund Cleanup nel Minnesota, e uno studio su bambini che vivono in  prossimità di centrali a carbone emettenti mercurio  nel Texas.

FATTORI DISTRUTTIVI DEL SISTEMA ENDOCRINO: Queste onnipresenti sostanze chimiche e altri “insulti immunitari precociâ€, o ELII, "sono fattori importanti nelle malattie croniche sia infantili che degli adultiâ€, dice uno studio della Cornell University. "Ma, fattori ambientali prenatali e perinatali  che inducono alterazioni immunitarie devono essere considerate approfonditamente nel contesto dell’autismo e dei disordini dello spettro autistico"

PESTICIDI: Uno studio presentato al Meeting Internazionale per la ricerca nell’autismo a Londra nel 2008 riferiva che madri che avevano usato shampoo a base di pesticidi sui loro animali raddoppiavano il rischio di avere un bambino ASD,  a paragone di madri che non lo facevano. Un altro studio  sulle colture intensive nella Central Valley della California riportava invece che il rischio di autismo aumentava "in corrispondenza di siti in cui si faceva uso di pesticidi a base di cloro organico e diminuiva con la distanza dai campi".

MERCURIO NEL PESCE: Almeno un piccolo studio dall’Australia, ha mostrato elevati livelli di mercurio in tre neonati svezzati con “congee†(un porridge a base di riso e pesce ) e nutriti regolarmente con pesce da piccolini. I loro genitori avevano cercato supporto medico per ritardo nello sviluppo e sintomi neurologici, compresi sintomi di disordine dello spettro autistico.

RETROVIRUS: Ad Ottobre, ricercatori dell’Università del Nevada, il National Cancer Institute e  The Cleveland Clinic hanno annunciate la sorprendente scoperta di anticorpi ad un poco noto retrovirus nel 95 percento di pazienti con Sindrome della Fatica Cronica. Uno dei ricercatori riferì di aver scoperto lo stesso patogeno nel  40 percento dei bambini con autismo testati. Il lavoro è stato contestato da altri scienziati.

NASCITA PREMATURA E BASSO PESO ALLA NASCITA: Tra il 1990 e il 2000, le nascite pretermine negli Stati Uniti sono aumentate del 13 percento e il peso basso alla nascita del 24 percento. I tossicologi hanno calcolato che l’ sposizione alle tossine varia a seconda dei  chilogrammi di peso.

VACCINI E DISORDINI  SOTTOSTANTI: A Gennaio di questo anno, la Commissione per la revisione degli effetti avversi dei vaccine dell’Istituto di Medicine ha pubblicato il suo  "Elenco degli effetti avversi da considerareâ€. Tra gli effetti avversi associati con i vaccini DTaP e MMR c’erano "autismo" e " Disordino dello spettro Autistico (ASD)/Disordine Pervasivo dello Sviluppo (PDD)." La commissione dello IOM disse che si dovrebbe considerare di indagare sul cosiddetto autismo "secondario" o "tratti autistici insorgenti in seguito a encefalopatia cronica, disordine mitocondriale e/o altri disordini alla base". In altre parole, i vaccini non causano l’autismo, ma possono causare malattie cerebrali in alcuni bambini predisposti che possono portare all’autismo.

VACCINI E STRESS IMMUNITARIO: Come per l’autismo "primario", è stato chiesto allo IOM dal  Federal Vaccine Injury Compensation Program (VICP o Vaccine Court) di considerare di rivedere tutta la letteratura medica dal report del 2004 che non aveva trovato alcun legame tra vaccini e autismo. "In particolare, il VICP è interessato alla revisione da parte della Commissione delle più recenti teorie sulla  “neuroinfiammazione†e “iperattività/sovraeccitazione del sistema immunitario per via di multiple stimolazioni antigeniche simultanee" In altre parole, ricevere troppi vaccini in una volta potrebbe causare una  inappropriata risposta neuro-immunitaria, come quella talvolta riportata nell’autismo.
 
VACCINI E PARTICELLE VIRALI: Uno studio completamente nuovo ha scoperto particelle virali di maiale e scimmia in un certo numero di  vaccini. I ricercatori hanno individuate nei vaccini MMR II e Varivax (varicella) retrovirus endogeni umani K, o HERV-K. Il retrovirus era una "conseguenza della loro fabbricazione con l’uso di membrane cellulari umaneâ€. Uno studio del 2001 su geni e autismo riferisce dello sviluppo di "blocchi pietrificati di DNA" causata da imperfetta duplicazione dei geni. “Sembra siano coinvolti retrovirus umani endogeni  (HERV) e frammenti HERV†scrivono gli autori. "La versione lunga del gene C4, per esempio, risulta dall’integrazione di un HERV-K."
I vaccini e gli ingredienti in essi contenuti sono nella lista dei possibili fattori ambientali? Molti dicono di no, ma lo IOM e il VICP dicono di si.

Io concordo con gli esperti e ora che abbiamo una data che segna il momento in cui c’è stato il cambiamento, il 1988, dovremmo guardare indietro all’esposizione a vaccini prima e dopo quell’anno. Tra il 1988 e il 1996, furono aggiunti al programma vaccinale per i bambini americani nei primi 15 mesi di vita i seguenti vaccini:
 

  • HiB -  Hib perfezionato accoppiato al vaccino autorizzato nel Dicembre 1987, e una dose sigola aggiunta al programma vaccinale nel1988.
  • DTaP - dose aggiuntiva ad un età minore aggiunta intorno al 1990.
  • HiB – tre dosi aggiuntive aggiunte nel  1991.
  • Hep B - tre dosi aggiunte nel 1992.
  • Varicella – approvato nel 1995, aggiunto al programma nel 1996


Il 1988 è stato un anno interessante e questi bambini hanno un sacco da dirci. Ascoltiamoli.


David Kirby è autore di Evidence of Harm - Mercury in Vaccines and the Autism Epidemic e del più recente Animal Factory: The Looming Threat of Industrial Pig, Dairy and Poultry Farms to Humans and the Environment ,entrambi pubblicati da  St.. Martin's Press

 
 





 
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