Ridurre i comportamenti violenti
con la terapia biomedica
William J. Walsh*, Laura B. Glab, Mary L. Haakenson
Pfeiffer Treatment Center, 4575 Weaver Parkway, Warrenville, IL 60555, United States
Received 5 May 2003; received in revised form 23 June 2004; accepted 29 June 2004
Traduzione Maria Lenarduzzi
Abstract
Ridurre i comportamenti violenti con la terapia biomedica. Abbiamo condotto uno studio per misurare l’efficacia della terapia biomedica su 207 soggetti con diagnosi di disordine del comportamento. I protocolli di trattamento sono stati preparati sulla valutazione clinica e grazie alla nostra passata esperienza su 8000 pazienti con disordini del comportamento al Pfeiffer Treatment Center (PTC) in un periodo di 10 anni. Sono stati somministrati degli esami ad ogni soggetto per individuare ogni sbilanciamento chimico già precedentemente riscontrato in questo tipo di popolazione: disordini del metabolismo dei metalli, anomalie nella mutilazione, disordini nella chimica dei pirroli, sovraccarico di metalli pesanti, sbilanciamento del glucosio e malassorbimento. La procedura prevedeva quindi: storia medica del paziente, esame di circa 90 sostanze biochimiche, esame fisico. Protocolli di trattamento individuali sono stati individuati per ognuno dei 207 soggetti, frequenza ed intensità degli episodi violenti sono stati valutati prima e dopo il trattamento per un periodo da 4 a 8 mesi.
Risultati:il 76% dei soggetti sottoposti allo studio hanno seguito scrupolosamente i protocolli durante il periodo di trattamento. Il rimanente 24% ha seguito in maniera discontinua le prescrizioni. Il 92% di coloro che hanno seguito scrupolosamente la terapia ha avuto una riduzione degli episodi violenti e nel 58% sono spariti del tutto. L’88% di coloro che hanno seguito i protocolli consigliati hanno sperimentato una riduzione degli episodi distruttivi e nel 53% sono scomparsi del tutto. Statisticamente : riduzione della frequenza degli episodi: (t=7.74, pb0.001) ed episodi distruttivi: (t= 8.77, pb0.001). I RISULTATI DI QUESTO STUDIO SU 207 SOGGETTI CI DICE CHE UNA TERAPIA BIOMEDICA INDIVIDUALIZZATA PUO’ ESSERE EFFICACE NELL'OTTENIMENTO DI MIGLIORAMENTI COMPORTAMENTALI IN QUESTO TIPO DI POPOLAZIONE.
D 2004 Elsevier Inc. tutti I diritti riservati.
Parole chiave: Violent behavior; Biochemical therapy; Chemical imbalance
1. Introduzione
La ricerca che studia la relazione tra chimica del corpo umano e comportamenti è aumentata molto negli ultimi anni. Osservazioni preliminari suggeriscono che gli sbilanciamenti nell’organismo influenzano il comportamento delle persone quanto le condizioni di povertà , abusi, e altri fattori ambientali che tradizionalmente vengono individuati e accettati come cause dei comportamenti aberranti. [1–4].
Molte anomalie biochimiche osservate nella popolazione con disordini comportamentali hanno un impatto documentato sulla chimica del cervello. Ad esempio, il RAME è un importante fattore di conversione della DOAMINA in NOREPINEFRINA. [5,6], lo ZINCO è necessario per la sintesi del GABA [7], la Vitamina B-6 è necessaria per la sintesi della serotonina, dopamina, GABA e norepinefrina, [8], i folati sono necessari per una efficiente produzione di catecolamine [9,10].
I neurotrasmettitori sono sintetizzati nel cervello dagli AMINOACIDI, dalle VITAMINE, dai MINERALI e da altre sostanze biochimiche. Disordini genetici che si rivelano attraverso livelli eccessivi o ridotti di questi nutrienti determinano sbilanciamenti chimici nel cervello.
La terapia biochimica è finalizzata a superare queste anomalie genetiche o acquisite nei precursori dei neurotrasmettitori e altre importanti sostanze chimiche. Per oltre 10 anni il Pfeiffer Treatment Center (PTC) a Warrenville, IL, ha raccolto un grande database di informazioni biochimiche su oltre 8000 pazienti (BD)con Disordini comportamentali, con la misurazione di oltre 90 elementi chimici nel sangue, urina e tessuto dei capelli. Una analisi di questi dati rivela una alta incidenza di anomalie chimiche nel gruppo BD a confronto con la popolazione normale, ed in particolare queste anomalie riguardano: DISORDINI DEL METABOLISMO DEI METALLI, SBILANCIAMENTI DELLA METILAZIONE, CHIMICA ANORMALE DEI PIRROLI, ELEVATI METALLI TOSSICI, SBILANCIAMENTO DEL GLUCOSIO E MALASSORBIMENTO.
Il Pfeiffer Treatment Center ha sviluppato terapie biochimiche individualizzate volte a correggere tali sbilanciamenti in oltre 8000 pazienti BD. Questo studio è stato ideato per misurare l’efficacia dei trattamenti del PTC nel migliorare i comportamenti in questo tipo di popolazione.
2. Soggetti inseriti nello studio
I pazienti sono stati selezionati tra i 278 che si sono presentati con diagnosi di Disordine da deficit di attenzione, Disordine da comportamento ribelle-oppositivo, o altri disordini del comportamento.
Dei 258 pazienti , 28 presentavano comorbiditĂ con autismo, depressione bipolare, sindrome di Tourette o schizofrenia E SONO STATI ESCLUSI DALLO STUDIO. [11].Altri 23 soggetti la cui situazione comportamentale non era ben definita sono stati esclusi dallo studio.
I rimanenti 207 pazienti, 149 maschi e 58 femmine avevano un età tra i 3 e i 55 anni, con una media di 11,5 anni. Il 95,2% aveva seguito terapie di modificazione comportamentale e / o psicoterapia prima di tentare l’intervento biomedico e l’85% AVEVA UNA STORIA DI FARMACI ALLE SPALLE, COME RITALIN, ANTIDEPRESSIVI, TRANQUILLANTI. IN TUTTI I 207 SOGGETTI I PROBLEMI COMPORTAMENTALI ERANO GRAVI.
3. LO STUDIO:
Gli sbilanciamenti biochimici sono stati individuati analizzando 90 sostanze chimiche presenti in sangue, urine, capelli: gli esami del sangue sono stati condotti in collaborazione con il “Kline Beecham Laboratory (now Quest Diagnostics, Inc.)”.
Gli esami prevedevano analisi di: rame, ceruloplasmina, zinco plasmatico, istamina in sangue intero, piombo, manganese oltre a pannelli specifici per stabilire lo stato di ferro/emoglobina, elettroliti, funzionalità epatica, renale e tiroidea. I criptopirroli urinari sono stati analizzati presso il “Norsom
Medical Reference Laboratories”. I metalli presenti nei capelli sono stati analizzati presso il “Doctor’s Data, Inc.”
Le analisi hanno rivelato la presenza di anomalie chimiche che chiaramente riflettevano la presenza di sbilanciamenti biochimici in 179 dei 207 soggetti dello studio.Nei rimanenti 28 pazienti per i quali i risultati degli esami non erano significativi, si è visto che nel passato sono stati trattati per sintomi e tratti associati a specifici sbilanciamenti biochimici.
Ognuno dei 207 soggetti quindi presentava uno o più sbilanciamenti biochimici. L’incidenza di tali specifici sbilanciamenti, i loro valori, i livelli di riferimento , sono presenti nella Tavola 1.
Sono stati condotti dei colloqui con i familiari dei soggetti per documentare con i loro resoconti l’entità e la frequenza dei comportamenti violenti osservati in un periodo da 3 – 6 mesi prima dell’inizio dell’intervento biochimico individualizzato e per 4-8 mesi DOPO IL TRATTAMENTO BIOCHIMICO.
In ogni resoconto la frequenza (episodi in un mese) degli episodi violenti, distruttivi, e /o episodi di violenza verbale è stata misurata con il “ Walsh–Isaacson Behavior Scale (WIBS; [12]), una scala di valutazione standard utilizzata per i resoconti riportati dai soggetti e/o dai familiari. Anche l’osservanza delle terapie prescritte è stata monitorata negli incontri successivi.
Sbilanciamenti chimici e trattamenti biochimici nei soggetti studiati:
La terapia biochimica può essere definita come “correzione degli sbilanciamenti chimici innati o acquisiti” con utilizzo di AMINOACIDI, VITAMINE, MINERALI e altre sostanze biochimiche NORMALMENTE PRESENTI NEL CORPO. In questo studio, la diagnosi di sbilanciamento chimico è stata stabilita sulla base dell’analisi delle sostanze chimiche chiave presenti in sangue, urina , tessuti, insieme alla raccolta della storia medica e la raccolta dei sintomi di ogni paziente.
Una terapia individualizzata costituita da aminoacidi, vitamine, minerali è stata sviluppata per ogni singolo paziente in base agli sbilanciamenti biochimici riscontrati. [13–15].
I dosaggi sono stati stabiliti in base alla gravità degli sbilanciamenti, peso corporeo, fattore di peso metabolico, per ogni individuo. In alcuni casi sono state raccomandate restrizioni alimentari. Ogni paziente ha potuto scegliere se assumere i nutrienti come capsule, pasticche, polvere o liquidi, in dosi spartite tra il mattino e la sera. In alcuni casi il trattamento prevedeva l’assunzione di 5-10 capsule, per due volte al giorno. Ai soggetti che stavano assumendo farmaci o consigli da altri medici è stato chiesto di continuare a farlo per almeno due mesi prima di sospenderli. I tutti i casi la gestione dei farmaci rientrava sotto la responsabilità dei relativi medici curanti.Gli sbilanciamenti chimici più comuni osservati tra i soggetti dello studio e le relative terapie biomediche prescritte sono qui sotto descritti:
Elevato rapporto rame/zinco :
Il 75,4% dei soggetti testati ha presentato rame alto nel siero e zinco plasmatici ridotto: [16,17]: questo è uno sbilanciamento chimico associato ad una regolazione inadeguata di questi metalli/minerali dalla metallotioneina.
I disordini comportamentali associati a questo sbilanciamento includono: RABBIA, DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITA’ [12,18–24]
Il trattamento utilizzato ha lo scopo di promuovere l’azione della metallotioneina con l’assunzione di ZINCO, CISTEINA, MANGANESE oltre ad aumentare i nutrienti quali: PIRIDOSSINA, ACIDO ASCORBICO E VIT.E.
Sovrametilazione:
nei soggetti testati, il 29,5% presentava ridotta istamina nel sangue: l’istamina è un marker della sovrametilazione, del rapporto gruppi metil/folati, e dei livelli elevati delle catecolamine. Questo sbilanciamento è associato a: ANSIA, PARANOIA, DEPRESSIONE [13,14,24–27]
Trattamenti: ACIDO FOLICO, COBALAMINA, NIACINAMIDE, E NUTRIENTI
Sottometilazione
Il 37% dei soggetti aveva istamina elevata nel sangue; i sintomi: DEPRESSIONE, ALLERGIE STAGIONALI, TENDENZE OSSESSIVO-COMPULSIVE, ELEVATA LIBIDO, BASSI LIVELLI DI SEROTONINA [13,14,24–27].
Trattamenti: METIONINA, CALCIO, MAGNESIO E VITAMINA D.
Disordine dei pirroli
Il 32% dei soggetti soffriva di pirroluria: un livello elevato di pirroli è stato associato ad un errore congenito nella chimica dei pirroli, ma può anche essere determinato da Porfiria o esposizione a metalli pesanti, sostanze tossiche e altre condizioni favorenti lo stress ossidativo. Questo sbilanciamento si manifesta con una carenza IMPRESSIONANTE di piridossina (B6) e zinco e si manifesta con:
INCAPACITA’ DI GESTIRE LO STRESS E RABBIA ESPLOSIVA. [13,14,16,28,29].
Trattamenti: PIRIDOSSINA, P-5-P, ZINCO, VIT.C E VIT.E.
Sovraccarico di metalli pesanti
Elevate livelli di piombo, cadmio o altri metalli tossici nel sangue o nei capelli erano presenti nel 17,9% dei soggetti. Il sovraccarico di metalli pesanti si manifesta con: DISORDINI COMPORTAMENTALI E INSUCESSO SCOLASTICO [30–35].
Trattamenti: CALCIO, ZINCO , SELENIO, MANGANESE, PIRIDOSSINA oltre agli AMMINOACIDI costituenti la metallotioneina insieme a antiossidanti per promuovere l’espulsione dei metalli tossici.
Sbilanciamento del glucosio
Il 30,4% dei soggetti inseriti nello studio presentavano una tendenza a livelli di glucosio unusualmente bassi. Questo sbilanciamento sembra rappresentare più UN FATTORE DI AGGRAVAMENTO piuttosto che la causa dei disordini del comportamento [36–42].
Trattamenti: CROMO , MANGANESE E MODIFICAZIONE DELLA DIETA.
Malassorbimento
Il 15,5% dei soggetti presentava malassorbimento che influenzava I livelli di amminoacidi, vitamine e minerali. Questo sbilanciamento provoca:
IRRITABILITA’, IMPULSIVITA’, INSUCCESSO SCOLASTICO[43–51].
IL trattamento varia a seconda del TIPO di malassorbimento: ad esempio: acidi dello stomaco insufficienti, insufficienza gastrica, sovraccrescita di lieviti, ecc…
Il trattamento include l’utilizzo di nutrienti per regolare il livello degli acidi dello stomaco, enzimi digestivi, biotina e probiotici.
Risultati:
Sulla base dei resoconti delle famiglie, il 76% dei soggetti ha seguito scrupolosamente le prescrizioni. Solo il 24% dei soggetti è stato discontinuo nell’osservare le terapie. Il 50% dei soggetti che non hanno seguito le prescrizioni, addirittura non ha mai iniziato; l’altro 50% ha seguito le indicazioni per solo un mese. La ragione principale per la quale sono stati interrotti i trattamenti era il rifiuto nell’ingoiare le pillole, nausea.
Risultati dei trattamenti
Tra I soggetti che hanno seguito le prescrizioni, 105 erano aggressivi, 112 episodi distruttivi, 90 entrambe I comportamenti. Dopo i trattamenti il 92% dei soggetti aggressivi ha risotto la frequenza degli episodi, e il 58% non ha più avuto questo tipo di comportamento. L’88%dei soggetti con comportamenti distruttivi ha risotto la frequenza degli episodi e il 53% non ha più manifestato episodi distruttivi.
La tavola 2 riguarda tutti i soggetti dello studio, mentre la tavola 3 riporta i risultati dei soli soggetti che hanno seguito scrupolosamente le indicazioni di trattamento. Non sono state notate differenze tra maschi e femmine.
Discussione:
Il risultato di questo studio ci dice che IL TRATTAMENTO BIOCHIMICO INDIVIDUALIZZATO è EFFICACE NEL MIGLIORARE I COMPORTAMENTI NEI SOGGETTI CHE HANNO SEGUITO LE INDICAZIONI DI TRATTAMENTO. L’EFICACIA DEL TRATTAMENTO è RISULTATA Più ALTA NEI SOGGETTI DI Età INFERIORE A 14 ANNI. Questo risultato potrebbe essere determinato da una minore incidenza di gravi abusi di alcol e droghe e di una minore presenza di negativa autoconsiderazione di sé stessi nei soggetti più giovani.
Questi risultati ci dicono che l’osservanza delle indicazioni terapeutiche è il fattore fondamentale di successo nel trattamento dei comportamenti violenti attraverso la terapia biochimica.
Per favorire questo comportamento collaborativo il PTC ha prodotto un composto che riduce del 50% il numero di capsule da dover ingerire.
Il trattamento biochimico ha una influenza fondamentale sul comportamento umano: la stessa prevenzione della delinquenza e del crimine richiede interventi precoci per individuare e normalizzare la biochimica dei soggetti a rischio.
Per confermare questa ipotesi, e cioè l’efficacia dei trattamenti biochimici come misura di prevenzione del crimine necessita di uno studio a doppio cieco + gruppo di controllo con placebo e studi estesi nel tempo per controllare la durata dell’efficacia di questi trattamenti.
Si ringraziano:
Nurses Kim Jakubek, Maizie Grisch, Marsha Moran,Janice Olah, Mary Prekosovich, Mary Jane Lambertson, and Rose Bagley collected the behavior information. Kim Qualtier and Kim Young assembled the computerized database. The data were analyzed by statisticians Molly Walsh and Terry Walsh. We wish to acknowledge the dedicated service to these behavior patients by coauthor Laura B. Glab, MD, who died shortly after the completion of this project.
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