La scorsa settimana ricercatori dell’Università del Nevada, dell’Istituto Nazionale contro il Cancro e della Cleveland Clinic hanno annunciate la scoperta, accolta con grande entusiasmo dal mondo scientifico, che alla radice della Sindrome da Fatica Cronica (CFS), una debilitante malattia neuroimmunitaria che colpisce più di un milione di persone nei soli Stati Uniti, potrebbe esserci un virus. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica
Science, ha trovato infatti un virus, chiamato XMRV, nel 95% dei pazienti con diagnosi di Encefalopatia Mialgica/Sindrome da Fatica Cronica. Questo virus, esattamente un retrovirus, si trasmette, come il più noto retrovirus HIV, attraverso sangue e non attraverso l’aria.
Questa scoperta ha un grande significato anche per diversi altri disordini compreso l’autismo. I ricercatori hanno analizzato infatti campioni di sangue di un “piccolo gruppo di bambini” con autismo e hanno trovato che il 40% è positivo al virus XMRV. Ovviamente sono in corso ulteriori test che la Commissione dell’Università del Nevada sui Disordini dello Spettro Autistico ha ritenuto necessari, temendo che questo 40% possa essere fortemente più alto (un timore, dato il piccolo campione, al momento puramente speculativo).
PiĂą precisamente, la Dr. Mikovits, ricercatrice del
Whittemore Peterson Institute for Neuro-Immune Disease, associato con l’
Universita del Nevada, a Reno , ha spiegato in un famoso
programma televisivo, che "non è nello studio e non è stato riportato, ma sono stati eseguite alcuni di queste analisi su bambini con autismo e si è trovato il virus in un numero significativo di campioni. Potrebbe esserci un collegamento con un certo numero di malattie neuro-immunitarie, compreso l’autismo. Questo naturalmente non in tutti i casi, in quanto ci sono difetti genetici che portano all’autismo, ma ci sono anche fattori ambientali. Infatti si può sempre verificare che un bambino che stava bene si ammali e poi sviluppi l’autismo”.
Nel corso della stessa trasmissione, la Dr. Mikovits ha fatto una dichiarazione davvero esplosiva, aggiungendo che lo studio sulla Stanchezza Cronica può spiegare perchè i vaccini possono causare l'autismo. La spiegazione è che "questi virus vivono, crescono e si riproducono nei linfociti, le cellule della risposta immunitaria, B e T. Così quando somministriamo un vaccino, mandiamo le cellule B e T in intensa attività nel sistema immunitario, essendo questo il loro compito. Per cui se abbiamo un virus lo moltiplichiamo e lo amplifichiamo col vaccino e da qui parte una malattia che non può più essere tenuta sotto controllo dal sistema immunitario".
E’ questa quindi una spiegazione ufficiale e scientifica di come i vaccini causino autismo regressivo in un significativo numero di casi, anche se, naturalmente, è necessaria ancora molta ricerca per confermare queste prime ipotesi e provare se il virus sia coinvolto nel causare l’autismo o se i bambini contraggono il virus come risultato del disordine.
E’ ad ogni modo considerevole il fatto che una simile domanda venga posta da una fonte accreditata e ufficiale come l’Università del Nevada e, per estensione, dell’Istituto Nazionale contro il Cancro e della Cleveland Clinic: una infezione da virus XMRV in aggiunta alle vaccinazioni può creare le condizioni per l’autismo regressivo?
Questo ovviamente deve essere ancora provato, ma se l'intera comunità scientifica è stata entusiasta, forse vuol dire che le migliaia di genitori che affermano che i loro figli siano regrediti nell’autismo subito dopo essere stati vaccinati potrebbero non essere del tutto pazzi.
Secondo quanto detto dalla Dr. Mikovits, gli scienziati cui questi dati sono stati presentati (oltre che pubblicati su Science, ad una conferenza del NIH e ad una presentazione internazionale poche settimane fa) sono rimasti sorpresi e fortemente interessati: tutti si sono messi a lavorarci su, collaborando con le proprie ricerche.
Da parte nostra speriamo che questo campo della medicina completamente nuovo possa aprire una nuova strada per aiutare anche le persone con autismo, una malattia difficile, ma che come malattia può essere sconfitta.
Questo il commento del dr Goldberg,"padre" della definizione di autismo come sindrome neuroimmune (NIDS) sull'importanza della notizia che la sindrome da stanchezza cronica è causata molto probabilmente da un virus. Questa notizia mi ha colpita e ho pensato "quando arrverà il nostro turno"? Sono rimasta sorpresa anche dalla accoglienza non ostica che ha ricevuto.
SMETTIAMOLA DI CHIAMARLO "AUTISMO"
E se la malattia psicologica "autismo" non fosse mai esistita? E se si vedesse nelle scuole un numero sempre crescente di bambini che non parlano, sono persi nel loro mondo e hanno inspiegabili crisi epilettiche? Gli daremmo una diagnosi di "disturbo dello sviluppo"? O cercheremmo l'origine delle cause della loro MALATTIA e tratteremmo quello che hanno a livello medico? E se quello che i nostri bambini hanno non fosse affatto "autismo", ma una malattia in gran parte causata da virus? Secondo un nuovo studio apparso sul numero di Ottobre di Science, la ricerca supporta questa idea e questo è esattamente quello che sostengo da 27 anni.
Questo studio descrive il ritrovamento di un virus chiamato XMRV in circa due terzi dei pazienti con diagnosi di sindrome da fatica cronica (CFS). E' stato condotto da ricercatori che hanno collaborato col Whittemore Peterson Institute, la Cleveland Clinic, e il National Cancer Institute e ha delle fortissime implicazioni per ogni famiglia coinvolta con l"autismo"
Molti di quelli diagnosticati con "autismo" hanno,secondo gli esami, la presenza dello stesso virus. L'autismo (o dovrei dire la "diagnosi" di autismo) è aumentata impressionantemente di numero nei passati dieci anni. Uno su 91 bambini negli USA ha quello a cui ci si riferisce come "autismo", secondo l'ultimo report dell'AAP. Questa statistica è firmata dal CDC, dall'AAP e altre agenzie. La California riporta un aumento del 273%, il Maryland del 513% e la Florida del 600%.
Quando a un bambino viene diagnosticato un cancro, chiunque conosce la serietà della malattia e il suo trattamento, perciò la ricerca sul cancro ha molte sovvenzioni. L' "autismo " è al momento la terza malattia infantile a livello numerico , ma rimane la meno finanziata in termini di ricerca. E quanti di questi fondi vengono spesi in ricerche genetiche? Stiamo sprecando dei fondi preziosi in ricerche genetiche per una malattia che non è assolutamente genetica in natura; inoltre, i costi scolastici sono astronomici e crescono ogni anno. Stiamo prosciugando i budget e ci sono bambini che NON migliorano.
Quella che abbiamo è un'epidemia. I disturbi dello sviluppo non aumentano del 600% e nè si presentano in proporzioni epidemiche. Da una prospettiva puramente scientifica, una epidemia di qualcosa che non può essere diffusa dai germi NON E' POSSIBILE. Sarebbe anche imposibile trattare a livello medico e guarire bambini con questi tipi di disturbi, ma è quello che ho fatto per 27 anni (CFS e ADHD) e da 14 anni per lo "spettro autistico".
Abbiamo perso troppo tempo focalizzando le nostre energie sulla genetica e sulle mamme frigorifero come causa di questa malattia. Ora è tempo di agire. Dobbiamo rifocalizzare le nostre risorse e muoverci nella giusta direzione con scienza, logica e dati e finalmente affrontare questa crisi a livello medico.
E' tempo di creare un nuoco focus con UN obiettivo e UNA idea per aiutare i bambini. Dobbiamo promuovere i trattamenti medici per questa malattia. Abbiamo provato molte volte che i bambini possono migliorare, e insieme alla comunità medica concentrarci all'insegna del NIDS, o qualunque altro nome si voglia, tranne "autismo" e focalizzarci sulla vera crisi medica. Questa è una malattia difficile, ma come malattia può essere sconfitta. E' tempo per genitori e medici di unirci e far sì che il recupero sia possibile per tutti i bambini colpiti da quella malattia una volta conosciuta come autismo.
Michael Goldberg, MD
www.nids.net
www.neuroimmunedr.com