- promuovere una programmazione sociale integrata in grado di coniugare le strategie di protezione con quelle di promozione del benessere dei cittadini;
- favorire l’equità territoriale, sostenendo l’equilibrio nell’offerta dei servizi e promuovendo regolamenti e comportamenti uniformi all’interno del territorio;
- favorire lo sviluppo di un sistema di offerta in grado di cogliere l’evoluzione dei bisogni della popolazione;
- favorire la piena integrazione tra i soggetti pubblici e i soggetti del privato sociale interessati alla costruzione del sistema integrato di interventi e servizi sociali;
- sostenere e facilitare il governo dell’integrazione sociosanitaria.
Attraverso il piano di zona si programmano la distribuzione e l’allocazione delle risorse, coerentemente con i vincoli stabiliti su base regionale, nonché tutti gli interventi sociali e sociosanitari del territorio, includendo sia gli interventi consolidati, sia le azioni di potenziamento e di innovazione promosse. A tale scopo, devono essere inclusi nel piano di zona tutti gli interventi sociali e socio-sanitari, pubblici e privati, siano essi riferiti al territorio comunale, sovracomunale, distrettuale o all’intero ambito territoriale di riferimento dell’Azienda Ulss.
Le esperienze realizzate negli ultimi anni suggeriscono inoltre di porre particolare attenzione all’insieme delle politiche che intervengono nel migliorare la qualità della vita sociale dei cittadini, poiché spesso sostengono investimenti che integrano le risposte assistenziali, di contrasto al disagio e all’esclusione, nonché di promozione della salute. Il piano di zona infatti rappresenta lo strumento attraverso il quale possono essere definiti progetti di collegamento tra la programmazione sociale e socio-sanitaria e le altre politiche di supporto alla persona ed alla comunità ; tale possibilità deve tuttavia conciliarsi con la effettiva capacità del territorio di governare in modo concertato le azioni delle diverse politiche di intervento (ad esempio le politiche abitative, del lavoro, dell’istruzione e dell’educazione, ..) prevedendo esplicita integrazione tra i soggetti competenti per le altre politiche, nonché tra le risorse e gli strumenti programmatori ad esse relativi.
L’associazione FARCELA è parte attiva nella pianificazione concertata assieme alla ASL n.8.
Al tavolo della “disabilità ” per i Piani di Zona 2011-2015 sono infatti presenti Luigi Scarpis e Lino Olivotto che lavorano in equipe con la Consulta per l’handicap della ASL 8 e in collegamento con le associazioni di volontariato che in questa area si occupano di disabilità grazie al Coordinamento del Volontariato della castellana e al Coordinamento del Volontariato di Treviso
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Ecco disponibile il documento finale messo a punto e presentato alla USL n.8 nel mese di Agosto 2010: www.farcela.org/wp-content/uploads/2010/09/Piano-di-zona-2011-2015.pdf